Gran Premio Nuvolari 2015: cinquina di Vesco-Guerini - Ruoteclassiche
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20/09/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Gran Premio Nuvolari 2015: cinquina di Vesco-Guerini
Si è appena conclusa la grande classica dedicata al “mantovano volante”, che ha visto trionfare per la quinta volta, la quarta consecutiva, l’equipaggio bresciano del Registro Fiat Italiano. Mai come quest’anno la gara è stata combattuta sino alle ultime prove, lasciando il pubblico con il fiato sospeso. Oltre che con la mascella serrata per la […]
20/09/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Si è appena conclusa la grande classica dedicata al “mantovano volante”, che ha visto trionfare per la quinta volta, la quarta consecutiva, l’equipaggio bresciano del Registro Fiat Italiano. Mai come quest’anno la gara è stata combattuta sino alle ultime prove, lasciando il pubblico con il fiato sospeso. Oltre che con la mascella serrata per la bellezza delle 330 meraviglie in corsa

Va in archivio una delle più belle e agguerrite edizioni del Gran Premio Nuvolari: la 25esima, per chi ama tenere i conti. Data la ricorrenza importante, per rendere memorabile e più avvincente la gara, gli organizzatori della Scuderia Mantova Corse hanno allargato la partecipazione a 330 vetture (erano 270 lo scorso anno), rispedendo comunque al mittente ulteriori 30 domande di partecipazione.

Combattuto fino al filo di lana, dicevamo, il Nuvolari del 2015. La classifica è stata incerta fino alle ultime prove con un’alternanza di dominio di due dei top driver più in forma del momento, Andrea Vesco e Giovanni Moceri, coadiuvati dai loro storici navigatori Andrea Guerini e Daniele Bonetti. Ha avuto la meglio la coppia Vesco-Guerini su Fiat 508 S Ballilla Sport del 1934, portabandiera del Registro Fiat Italiano, che ha sopravanzato di un sospiro Moceri-Bonetti, anch’essi su Fiat 508 C, ma nella variante chiusa del 1939 del team Loro Piana, e che correvano con i colori di Ruoteclassiche.

Per il team bresciano si tratta del quinto successo alla classica di Mantova e del quarto consecutivo, in un’annata che li ha visti dominare un po’ ovunque. Per loro stessa ammissione, questa è stata la più difficile da aggiudicarsi data l’elevatissima competitività di un pugno di equipaggi, fortissimi e con il coltello tra i denti. Una battaglia vera che si è prolungata lungo tutti i 1060 km della corsa, con 25 ore di guida 81 prove speciali e 5 di media.

Hanno avuto la meglio grazie anche alla totale assenza di problemi, questa volta, della loro gloriosa vetturetta scoperta. In una platea di capolavori assoluti dell’automobilismo mondiale (50 i marchi rappresentati), a sorprendere è stata anche la terza piazza ottenuta da Antonio Margiotta e Bruno Perno su Volvo PV 544 Sport del 1965, un’auto non certo aiutata dai coefficienti oltre che un successo indicativo dello splendido stato di salute dell’altro top driver siciliano Margiotta. Emanuela Cinelli e Elena Scaramuzzi su Renault 4 CV del 1957 si sono aggiudicate infine la Coppa delle Dame. Ai primi sul podio la maison di alta orologeria Eberhard, da 25 anni a stretto fianco della gara, ha omaggiato due cronografi della linea Tazio Nuvolari.

La bella notizia è che l’età media dei piloti vincitori sul podio non superava i 35 anni, a dimostrazione di un importante ricambio generazionale anche nella regolarità classica: chi pensa che si tratti di un’attività per attempati annoiati che vogliono sgranchire i raggi delle proprie automobili cinquantenni faccia in fretta a cambiare idea. Il colpo d’occhio in piazza Sordello a Mantova alla partenza venerdì e al ritorno domenica era di quelli da lasciare senza fiato: ancora una volta la prevalenza delle iscrizioni (60% circa) era con targa straniera.

Tra le auto esposte nella meravigliosa piazza della città dei Gonzaga si sono potuti ammirare capolavori assoluti da museo, tra cui le Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1930 dei lussemburghesi Wetz-Colle, la Lancia Lambda VIII Serie del 1928 degli italiani Ronzoni-Rebecchi, la decina di Bugatti costruite tra il 1925 e il 1930, le monumentali Bentley “3 Litre”, per non parlare della Maserati 200 Si del 1957, carrozzeria Fantuzzi, dell’argentino Mayo che ha corso la Mille Miglia, e delle Ferrari 375 MM Pininfarina Spider, 750 Monza o 212 Inter ex Rossellini. Straordinaria presenza di auto inglesi, tra cui Alvis, Aston Martin, Bentley, Jaguar, MG, Riley, Rolls-Royce, Triumph e molte altre. Impossibile fare un conteggio preciso dei milioni di euro in parata tra le più belle città italiane, incluse Pisa, Arezzo, Urbino e Ferrara, senza grandissimo pubblico a fare il tifo purtroppo.

Importanti novità sono attese per la prossima edizione, a partire da un avvicendamento dello sponsor auto: Audi, dopo 18 anni di collaborazione, sembrerebbe essere sul punto di lasciare. Nel caso, è fortemente auspicabile che si faccia avanti un marchio italiano. Magari di quelli che con Tazio Nuvolari hanno avuto un bel po’ a che fare… Per chi ha ancora viva la memoria!

D.G.

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