La leggendaria Type 13 “Brescia” compie 100 anni! Un modello che, secondo la migliore tradizione Bugatti, ha rivoluzionato il mondo della tecnica e delle corse. La piccola sportiva sancì la fine delle grandi e pesanti auto da competizione, anticipando l’idea moderna di sportività con una meccanica raffinatissima e, soprattutto, barattando la potenza bruta con la leggerezza.
Negli anni 20 del secolo scorso, le carrozzerie delle auto da corsa erano pesanti e i loro telai non erano particolarmente precisi. Gareggiare con mezzi del genere era una vera e propria impresa. Ettore Bugatti fu tra i primi progettisti ad intuire, oltre un secolo fa, che il vero nemico del motorsport era il peso. Sin dall’inizio della sua carriera applicò il principio della leggerezza alle sue vetture. L’ottimizzazione del peso era una prerogativa della prima auto costruita a suo nome, la Type 10.
La Bugatti Type 13 andava in controtendenza rispetto alle vetture del suo tempo, anticipando i “moderni” principi di leggerezza e agilità oggi imprescindibili sulle auto da competizione. La piccola Bugatti si rivelò una vettura da corsa formidabile, oltre che una delle automobili più avanzate del suo tempo.
Alla ricerca dell’eccellenza. Al giorno d’oggi può sembrare assurdo ma, nel 1921 c’erano ancora molte auto da corsa che viaggiavano su pesanti ruote in legno. Non la Bugatti Type 13, che adottava ruote a raggi metallici: più leggere e più elastiche riducevano le masse non sospese e aumentavano l’agilità complessiva. Come spiega Luigi Galli, Specialista Heritage & Certification di Bugatti: “Ciò che già 100 anni fa distingueva le auto Bugatti era innanzitutto la qualità e la performance tecnica dei materiali utilizzati, oltre, chiaramente, all’accurata lavorazione” e prosegue: “Tutto questo rese la Type 13 non solo la più veloce, ma anche l’auto più agile e affidabile che prese parte nei Gran Premi del secolo scorso. Una vettura che fece scalpore fin dalle sue prime apparizioni sportive all’inizio degli anni ’20”.
I primi passi della Type 13. Lo sviluppo della Type 13 iniziò nel 1910, e l’auto venne continuamente ottimizzata negli anni a venire. Le prime vetture erano state equipaggiate con un motore da 1,3 litri, ma con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, la produzione venne sospesa. Al termine del conflitto, nel 1919 Bugatti tornò a perfezionare la Type 13: la cilindrata passava a 1.368 cc contro i 1.350 della versione precedente, ma soprattutto per la prima volta nella storia dell’auto venne adottava la moderna tecnologia delle quattro valvole per cilindro e l’albero verticale. La potenza era di 30 CV. Anche l’uso della lega d’alluminio per i cuscinetti dell’albero motore e i pistoni rappresentavano innovazioni importanti, così come la pompa del carburante e quella che spruzzava olio su componenti mirati.
Costante affinamento. Due anni dopo, Ettore Bugatti aumentò l’alesaggio dei cilindri a 68 millimetri, il che ampliò nuovamente la cilindrata del motore fino a 1.453 cc. Oltre al modello di serie, Bugatti progettò anche una versione della Type 13 pensata per le competizioni. L’affinamento della tecnica era una vera e propria ossessione per Bugatti, sulla Type 13 utilizzò cuscinetti a sfera e, per rendere l’albero motore più scorrevole, aumentò il rapporto di compressione dei motori e la portata del carburatore. La Bugatti Type 13 adottava anche la doppia accensione magnetica e due candele per camera di combustione. In questo modo, il motore compensava l’inerzia delle scintille a regimi elevati, inizialmente di 2.700 giri/min e successivamente fino a 4.500 giri/min, e assicurava una combustione sempre regolare e potente.
C’est formidable! Bugatti portò la Tipo 13 al suo step evolutivo successivo nel 1921 con la Tipo 13 “Brescia”. Nella sua configurazione finale, la Bugatti Type 13 era una piccola biposto con carrozzeria aperta, spinta da un motore a quattro cilindri raffreddato ad acqua da 1,5 litri. Il propulsore arrivava a toccare i 50 CV, una cavalleria non certo da primato, ma ragguardevole per i tempi, specie considerando un peso piuma di soli 490 chilogrammi. La Type 13 poteva raggiungere così i 150 km/h: una velocità che 100 anni fa era appannaggio di auto molto più potenti e pesanti. La Type 13 reagiva rapidamente agli input dell’acceleratore ed era facile da manovrare in curva grazie allo sterzo estremamente preciso. Il vantaggio che le altre vetture potevano avere sulla Type 13 sui tratti rettilinei, veniva polverizzato alla prima curva. Il cambio, a quattro velocità, leggero e dagli innesti precisi permetteva al guidatore di cambiare marcia più facilmente: le imprecazioni che solitamente accompagnavano le cambiate, qui non erano necessarie e il pilota poteva risparmiare tempo e prezioso, concentrando il suo impegno solo sul prossimo traguardo.
Brescia le fu di buon auspicio. Il più grande trionfo arrivò al Gran Premio per “Voiturettes” che si tenne a Brescia il 4 settembre 1921, in concomitanza del Gran Premio d’Italia. Fu quell’evento a sancire il suo status di imbattibilità: quattro Type 13 conquistarono le prime quattro posizioni durante la gara. Il nomignolo “Brescia” le venne dato dopo quella storica vittoria e le fu di buon auspicio: negli anni ’20, le Bugatti Type 13 vinsero quasi tutte le competizioni a cui parteciparono.
All’epoca il concetto di corsa su strada era assimilabile a quello dei rally odierni: le vetture erano impegnate su strade secondarie e in montagna. Bisognava affrontare curve strette e fondi accidentati con buche, sabbia e pietre che mettevano a dura prova tutte le componenti dell’auto. Anche in queste condizioni, le leggere sportive di Molsheim riuscirono a mantenere il vantaggio sulle concorrenti.
Fortunata progenie. La Bugatti Type 13 inaugurò un periodo di grande fioritura per la Bugatti, che si affermò nel gotha dei marchi più ambiti e prestigiosi. La vocazione sportiva della Type 13 venne confermata dal fatto che a partire dal 1921, la fabbrica francese vendette 711 esemplari con il motore da corsa, foriero della rivoluzionaria tecnologia 16 valvole e 388 esemplari stradali con albero a gomito con cuscinetti a sfera. Bugatti continuò ad utilizzare la formula che rese famosa la Type 13, estendendola agli altri modelli, che disponibili con diverse lunghezze, vennero indicati progressivamente come Type 15, 17, 22 e 23.
La Type 13 venne prodotta a Molsheim fino al 1926 e in totale ne vennero realizzate circa 2.000 unità. Nel 1925 iniziò la produzione delle prime “Type 35” e anche questo modello seguì le orme del glorioso modello che l’ha preceduto. Negli anni successivi, la Type 35 divenne infatti l’auto da corsa più vincente di tutti i tempi, con all’attivo oltre 2.000 vittorie.