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I 50 anni della Ferrari Daytona ad Amelia Island

Così iconica che – caso più unico che raro per una vettura del Cavallino – se ne conosce più il soprannome che la denominazione ufficiale. La Ferrari 365 GTB/4, per tutti “Daytona”, nel 2018 taglia il traguardo dei cinquant’anni. Il prossimo 9 marzo, al Concorso d’Eleganza di Amelia Island, verrà omaggiata come una delle pietre miliari nella storia delle gran turismo ad alte prestazioni.

Sono passati cinquant’anni, eppure non sembra. Con quella forma un po’ così, inedita per una Ferrari e figlia di un’ardita ibridazione di Leonardo Fioravanti tra stilemi anni 60 e 70, fa discutere ancora oggi. Che piaccia (quasi sempre) o meno (quasi mai), la “Daytona” di sicuro non lascia indifferenti, stupisce sempre e comunque. Sarà quel muso così lungo, che la fa quasi sembrare uno squalo, sarà l’inevitabile sproporzione dei volumi, saranno le fiancate massicce o, ancora, la coda corta e rastremata. Tutti elementi che, messi insieme, fanno di questa illustre “rossa” un oggetto unico nel panorama delle sportive del suo tempo. E uno dei più desiderati dai collezionisti oggi.

Erede della 275 GTB/4 – che era caratterizzata da linee più morbide e sinuose, nel solco della tradizione inaugurata con i modelli 250 GT e 250 GTO degli anni 50 e 60 -, la “Daytona” è una purosangue da corsa. Il dodici cilindri a V con doppio albero a camme in testa per bancata – strettamente derivato da quello della sua progenitrice – ha cilindrata e lunghezza del blocco motore aumentati, mantiene la lubrificazione a carter secco ed è alimentato da una batteria di sei carburatori doppio corpo. La potenza dichiarata raggiunge i 325 cavalli, per una velocità massima di oltre 280 km/h: numeri che impressionano ancora oggi. Nel 1969, a quasi un anno dal debutto avvenuto al Salone di Parigi, viene introdotta la variante spider del modello, la 365 GTS/4: identica alla versione con carrozzeria chiusa dalla linea di cintura in giù, si distingue solo per la capote ripiegabile e il cofano bagagli di diverso disegno.

Una vettura, la “Daytona”, che ha saputo ritagliarsi un ruolo di rilievo anche nelle competizioni; grazie al motore particolarmente robusto e affidabile, ha sempre trovato nelle gare di durata il suo ideale terreno di battaglia. Per uno scherzo del destino, alcuni dei suoi successi più importanti sono arrivati proprio nella corsa a cui deve il celebre soprannome: la 24 Ore di Daytona, che conclude al secondo posto nel 1973 – anno in cui, tra l’altro, è vincitrice di classe alla 24 Ore di Le Mans (successo arrivato per la prima volta nel ’72 e replicato nel ’74) – e, di nuovo, nel 1979, quando  è ormai fuori produzione da sei anni.

Il mito “Daytona”, che Ferrari omaggerà insieme agli appassionati di tutto il mondo, sarà al centro della maggior parte delle manifestazioni legate all’automobilismo storico di quest’anno, dai grandi saloni internazionali ai concorsi d’eleganza, dalle aste alle gare classiche. Il primo appuntamento è fissato per il prossimo 9 marzo, in Florida, dove la “Daytona” sarà tra le regine più apprezzate sul palco del prestigioso “Concours d’Elegance” di Amelia Island.

(Foto per gentile concessione di RM Sotheby’s)

Alberto Amedeo Isidoro

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