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02/08/2012 | di Redazione Ruoteclassiche
I MAGNIFICI 7 (TUTTI EX)
Le Mans è sempre Le Mans. E lo ha dimostrato anche quest’anno richiamando un pubblico da record per la sesta edizione di Le Mans Classic, andata in scena dal 6 all’8 luglio: 109 mila presenti, ben 13 mila in più che nella passata edizione del 2010 (la manifestazione è biennale). Sei le competizioni in circuito, […]
02/08/2012 | di Redazione Ruoteclassiche

Le Mans è sempre Le Mans. E lo ha dimostrato anche quest'anno richiamando un pubblico da record per la sesta edizione di Le Mans Classic, andata in scena dal 6 all'8 luglio: 109 mila presenti, ben 13 mila in più che nella passata edizione del 2010 (la manifestazione è biennale). Sei le competizioni in circuito, che hanno impegnato ben 450 vetture di tutte le epoche, mentre all'esterno un esercito di 8000 auto, in rappresentanza di 80 Case costruttrici e 170 club, faceva da colorato contorno della "tre giorni".

Molti i motivi d'interesse arrivati proprio dalle sezioni "heritage" dei costruttori e dai club di marca: la BMW ha portato a Le Mans una compagine molto nutrita di "Serie M"; la Renault è giunta in forza con 300 "classiche" e la concept della nuova "Alpine", che ha percorso qualche giro di pista; la Lotus ha voluto celebrare in circuito il cinquantesimo anniversario della "Elan", mentre erano ben cinque i sodalizi che rappresentavano le "Cobra". Assente l'Automobilismo Storico Alfa Romeo. I tre premi principali "Excellence Prize" riservati ai club sono andati alla Panhard Federation, per le sue dodici presenze alla 24 Ore di Le Mans; al Club Iso Rivolta, per la qualità delle sue "Grifo" e degli altri modelli ed ex aequo al registro Riley, al Bentley Owners' Club e al Talbot Owners Club.

Sette gli ex vincitori della "24 Ore" che non hanno voluto perdersi l'appuntamento con le auto del loro passato: il britannico Derek Bell, 5 volte trionfatore nella gara di durata francese, l'italiano Emanuele Pirro (5 vittorie), i francesi Jean-Pierre Jaussaud (2), Gérard Larrousse (2) ed Eric Hélary (1), l'inglese Richard Attwood (1) e l'australiano Vern Shuppan (1). A margine delle esibizioni e delle gare in circuito si è poi svolta un'asta di Artcurial, che ha avuto un incasso di 9 milioni di euro, con l'88% dei lotti venduti.

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