Uscirà a febbraio nelle sale italiane il film su Tazio Nuvolari. La pellicola, intitolata “Quando corre Nuvolari”, prende spunto dalla Mille Miglia del 1948, che il pilota mantovano, ormai cinquantaseienne, minato nella salute ma non ancora pago, corre su una Ferrari 166 SC. A pochi chilometri dal traguardo, a Gualdo Tadino, in Umbria, Nuvolari – impersonato dall’attore italo-inglese Brutius Selby – è costretto a sbarazzarsi del cofano (che non si chiude) per correre a motore aperto. Quel pezzo finisce nelle mani di un ragazzino, che diventato nonno (l’attore Alessandro Haber) racconta al nipotino, in un lungo flashback, le imprese del suo idolo.
Fin qui il plot, sintetizzabile in una frase: una storia d’amore, coraggio, amicizia e tradimenti, nella quale non è il più forte a vincere, ma il più coraggioso. Il regista Tonino Zangardi l’ha raccontata incrociando episodi della carriera sportiva del campione con frammenti di vita vissuta.
Le curiosità ce le racconta Lorenzo Montagner, recentemente nominato dall’AC Mantova nuovo Conservatore del locale Museo Tazio Nuvolari, autore del volume “Nuvolari, il genio della velocità”, pubblicato proprio quest’anno da Tre Lune Edizioni (MN): “All’interno della struttura museale sono state girate diverse scene. Senza contare che la produzione ci ha chiesto di poter replicare alcuni cimeli in esposizione per adoperarli sul set: un orologio Eberhard presumibilmente appartenuto al pilota, una copia della Coppa Vanderbilt (l’originale, che quest’anno compie ottant’anni, è al Museo Nicolis, n.d.r.) e soprattutto il famoso cofano della Ferrari 166 SC, che gioca un ruolo importante nello sviluppo della sceneggiatura. E che in copia è più piccolo dell’originale, perché dimensionato per una Fiat 1100, sulla base della quale è stato costruito dalla Carrozzeria AutoLario il clone della Ferrari”.
In questi giorni, la produzione ha ufficializzato la locandina definitiva, sulla quale campeggia una celebre frase del campione mantovano: “L’importante non è raggiungere il limite ma superarlo“.
Dario Tonani