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08/02/2001 | di Redazione Ruoteclassiche
IL MINISTERO PRECISA
il Ministero delle Finanze puntualizza a Ruoteclassiche che l’Asi, contrariamente a quanto dichiarato dal suo presidente, l’avvocato Loi, è tenuta a redigere un elenco di modelli di auto con età compresa tra venti e trent’anni che possono beneficiare dell’esenzione automatica del bolloLa legge 342, art.63, concede anche ai veicoli con almeno venti anni, se di […]
08/02/2001 | di Redazione Ruoteclassiche

il Ministero delle Finanze puntualizza a Ruoteclassiche che l'Asi, contrariamente a quanto dichiarato dal suo presidente, l'avvocato Loi, è tenuta a redigere un elenco di modelli di auto con età compresa tra venti e trent'anni che possono beneficiare dell'esenzione automatica del bollo

La legge 342, art.63, concede anche ai veicoli con almeno venti anni, se di particolare interesse storico, di beneficiare dell'esenzione del bollo e dell'IPT ridotta. Il presidente dell'Automotoclub Storico Italiano, l'avvocato Roberto Loi, in una lettera indirizzata ai club federati, ha spiegato che "nessun elenco deve essere redatto dall'Asi o dalla Fmi in relazione ai veicoli dai 20 ai 30 anni, perché con il comma a, il legislatore ha stabilito che siano l'Asi e la Fmi ad individuarli con propria determinazione; viste le categorie indicate dal legislatore, non è possibile individuare gli stessi cumulativamente. Tale individuazione sarà pertanto dall'Asi effettuata con procedura analoga a quella adottata per il rilascio del certificato di identità che è l'unico sistema per poter classificare autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse collezionistico". Di ben diverso avviso il Ministero delle Finanze, al quale ci siamo rivolti per chiedere se l'interpretazione del presidente dell'Asi fosse corretta. Ecco la risposta, che ci è pervenuta il 7 febbraio: "L'articolo 63 prevede l'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche dei veicoli e dei motoveicoli, ad eccezione di quelli adibiti ad uso professionale, 'a decorrere dall'anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione'. Tali veicoli sono assoggettati, in caso di utilizzazione sulla pubblica strada, ad una tassa di circolazione forfettaria annua di lire 50.000 per gli autoveicoli e di lire 50.000 per i motoveicoli. Il secondo comma dell'articolo in esame (cioè il numero 63 della legge 342, n.d.r.) prevede poi che il termine è ridotto a venti anni nel caso si tratti di veicoli di particolare interesse storico e collezionistico. Ai fini dell'individuazione di tali caratteristiche (appunto di particolare interesse storico e collezionistico), la legge fissa alcuni criteri alle lettere a), b), e c) del secondo comma e prevede che l'Asi adotti 'una propria determinazione' annuale, di concerto con la Fmi per i motoveicoli. Al riguardo è stata sollevata la problematica relativa al contenuto dell'atto determinativo dell'Asi, che ha ritenuto che nessun elenco debba essere redatto in relazione ai veicoli tra i venti e i trent'anni e che l'individuazione non debba essere cumulativa ma debba avvenire caso per caso. In merito a tale orientamento dell'Asi non si può non rilevare che la norma fissa dei criteri oggettivi e non delinea alcuna procedura di tipo autorizzatorio o certificativo riguardante il singolo veicolo, né è prevista alcuna domanda o richiesta di usufruire del suddetto beneficio da inoltrarsi all'Asi. Né tantomeno in dipendenza della determinazione dell'Asi può essere riscossa alcuna somma di denaro quale diritto di tipo amministrativo o tributo, non risultando alcuna previsione in tal senso e dovendosi dunque ritenere un'eventuale differente prassi direttamente violativa dell'art. 23 della Costituzione. Il contenuto della determinazione dell'Asi sembra dover essere quello di un atto generale che elenca, attenendosi strettamente ai criteri fissati ed alle statuizioni normative, le tipologie delle autovetture di interesse storico e collezionistico, ad esempio per marca, modello e data di costruzione. Ogni altra attività per la fruizione del beneficio è onere del contribuente, il quale dovrà verificare solo se la propria autovettura rientri o meno nelle categorie individuate, senza sottoporla in concreto ad alcun oneroso controllo, ciò anche in ossequio al principio della semplificazione amministrativa, che a partire dalla legge numero 241/90, ha caratterizzato ormai tutti i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione, compresi quelli aventi natura tributaria, sol che si consideri, ad esempio, lo Statuto del contribuente". Ogni commento è superfluo e, a questo punto, tocca all'Asi dimostrare di essere dalla parte dei veri appassionati.

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