Da che mondo è mondo il mito della velocità è stato uno dei più "frequentati" e osannati dall'uomo: nei movimenti culturali, nelle arti figurative, nella letteratura, nel cinema, nella musica, nel fumetto e ovviamente nella scienza e nella tecnologia. L'avvento dei mezzi di locomozione ha solo spostato il terreno di sfida su nuovi scenari: il treno, la motocicletta, l'aereo, l'automobile... Qualsiasi fosse il tramite per superare se stessi, l'idea di fondo era raggiungere nuovi traguardi, nuovi primati. Ingredienti di ogni tentativo, l'ingegno tecnico, il coraggio fisico, l'epica del superamento del record precedente.
Di questo e di molto altro parlerà sabato 20 gennaio - alle ore 10, nella sede del Cmae (Club Milanese Automotoveicoli d'Epoca) - l'ingegner Sandro Colombo, Presidente Onorario dell'Aisa (Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile) nella prima delle due conferenze sul tema dei record di velocità automobilistici.
Si partirà, domani, dai primordi per arrivare al 1939, soffermandosi sull'evoluzione dei record e i veicoli impiegati dalla fine dell'Ottocento alla Seconda guerra mondiale, periodo nel quale ci fu un grande dispiego di energie tecniche e di risorse volte al raggiungimento di limiti sempre nuovi. Si tratta di un'epoca che pochissimi testimoni possono dire di aver vissuto di persona e per questo ancora più affascinante da rivisitare attraverso il racconto degli storici dell'automobile.
A breve distanza, sempre nella sala incontri in Via Goldoni 1 a Milano, la seconda "puntata" porterà Colombo dal 1947 alle soglie dei giorni nostri.
Dario Tonani