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In Italia 4,3 milioni di storiche secondo Aci

In Italia le auto storiche, cioè quelle che hanno oltre trent’anni di età, sono 4,3 milioni, un patrimonio stimato in circa 104 miliardi di euro, che ne richiede 5,2 all’anno per il suo mantenimento. È uno dei dati salienti emersi dall’indagine “Il motorismo storico in Italia. 1° Rapporto sul mondo delle auto storiche”, realizzata dalla Fondazione Filippo Caracciolo, il centro studi dell’Aci, presentata il 4 aprile 2023 al Senato. L’occasione per chiedere al mondo politico una riforma del motorismo heritage, che, per Aci, implica una distinzione tra auto storiche, da valorizzare e tutelare, e auto semplicemente vecchie, quelle usate tutti i giorni, ma potenzialmente insicure e inquinanti.

Parco circolante. Secondo la ricerca di Aci in Italia circolano 40,2 milioni di auto: dieci milioni hanno più di 20 anni d’età. E questo dato va ulteriormente scorporato: 5,9 milioni hanno un’età compresa tra 20 e 29 anni, quindi sono catalogabili nella categoria youngtimer (per la verità un po’ più elastica). Di queste, Aci ne inserisce nella sua “Lista di Salvaguardia” 388 mila (pari ad appena il 7 per cento), perché ne riconosce qualità, specifiche tecniche e di design. A queste 388 mila, valorizzate da Aci, vanno aggiunte le ultratrentenni, quindi di diritto auto classiche: sono 3,9 milioni. E così si arriva al totale di 4,3 milioni di vetture di peso storico e collezionistico (43,9 per cento delle over 20).

Distribuzione geografica. Aci, nella sua ricerca, ha stimato un valore medio per auto di 24.200 euro. Il patrimonio complessivo dell’universo heritage sfiora così i 104 miliardi di euro (il 5,4% del pil) ed è distribuito per il 57% nelle Regioni del Nord Italia, per il 27% in quelle del Centro e per il 16% nel Sud e nelle Isole. Lo studio inoltre evidenzia come a livello territoriale esista una correlazione tra la diffusione di auto storiche e reddito pro capite: le ultraventennali sono diffuse soprattutto nel Mezzogiorno, mentre le auto di maggiore pregio storico e valore economico sono concentrate quasi esclusivamente nel Nord.

Un mondo in espansione. Il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, ha spiegato: “Per la prima volta abbiamo uno studio sul motorismo storico, che offre un’analisi approfondita di un fenomeno che coinvolge milioni di italiani, tra proprietari e appassionati. È un mercato non più di nicchia che si sta espandendo con ricadute economiche significative, in termini di valore e indotto, e che appassiona sempre di più anche le giovani generazioni”. Sticchi Damiani è così tornato a chiedere una riforma del mondo heritage: “I dati presentati in questo Rapporto confermano l’urgenza di distinguere, a livello normativo, le auto storiche dalle auto vecchie, che sono insicure, fortemente inquinanti e non presentano alcun valore storico né collezionistico, anche per consentire alle amministrazioni comunali di capire a quali consentire e a quali, invece, negare l’accesso ai centri storici”.

I proprietari di storiche. Se le vetture d’antan piacciono a molti, il 62% degli appassionati non ne possiede. Ogni anno i fortunati che possiedono vetture old spendono 5,2 miliardi di euro per il loro mantenimento e quasi due per la partecipazione a manifestazioni ed eventi di motorismo storico. Il mercato ha poi evidenti ricadute su molti altri settori: il turismo, l’indotto generato dalla manutenzione, dalle fiere, dalle mostre e dalle manifestazioni a cui partecipano proprietari ed estimatori. Per questo Aci da tempo richiede una regolamentazione normativa nazionale che distingua le auto storiche da quelle semplicemente vetuste.

Le youngtimer più diffuse. Tra le vetture d’età compresa tra i tra i 20 e i 29 anni, solo il 7 per cento rientra dunque nella Lista stilata dagli esperti di Aci Storico, Stellantis Heritage, Registro Italiano Alfa Romeo (Riar), Associazione Amatori Veicoli Storici (Aavs) e da Ruoteclassiche. Tra i modelli di auto più diffusi nella Lista sono presenti alcune versioni di Fiat Panda (circa 35 mila esemplari), di Autobianchi Y10 (poco meno di 21 mila) e di Fiat Punto (circa 13.700). Non mancano anche modelli più rari.

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