Questo esemplare, telaio n.3586, è in vendita in Inghilterra da un rivenditore indipendente. Il venditore afferma essere la vettura utilizzata durante le scene d’apertura del film Italian Job girate nell’estate del ’68 sul passo del Gran San Bernardo. Ma ci sono alcune “stranezze”.
Non ci sono solo Steve McQueen con la Ford Mustang Boss in Bullitt, o Dustin Hoffman con l’Alfa Romeo Duetto ne Il Laureato, o l’ispettore Clouseau con la Ferrari 250 GT California ne La Pantera Rosa, o le Aston Martin di 007… Un’altra straordinaria protagonista su ruote della storia cinematografica è la Lamborghini Miura utilizzata per l’inizio del film The Italian Job del 1969.
Iain Tyrell, titolare della Cheshire Classic Cars, afferma che l’esemplare che ha in vendita attualmente, telaio 3586, sia esattamente la vettura utilizzata per le scene. Questo esemplare, solo 19.000 chilometri percorsi, è in ottime condizioni di conservazione. Nel 2011 è stato installato un nuovo blocco motore (originale) ed è stata riverniciata. Manca, tuttavia, la certezza matematica del suo passato cinematografico. Eccone la storia.
LA FINZIONE SCENICA
Nelle scene, Roger Beckermann (Rossano Brazzi) guida una Miura color arancio e con interni in pelle bianca sulle strade del Passo del Gran San Bernardo. Entra in una galleria ma, nel buio, va a sbattere contro un enorme scavatrice, piazzata lì da emissari della mafia. L’auto centra in pieno il pachidermico veicolo e si distrugge. Il rottame viene quindi gettato in un dirupo e conclude la sua corsa in un fiume.
LA REALTA’
Sembra che il “making-of” di quelle riprese non sia mai stato chiarito al 100%. Sul Grand San Bernardo, in quei giorni del giugno ’68, c’era solo una piccola parte della troupe poiché la maggior parte dello staff era impegnato in riprese altrove. Per quelle scene furono utilizzate due vetture. La prima, “forse” o “probabilmente” la vettura con telaio 3586, e la seconda, un esemplare ritornato dal Medio Oriente dopo un incidente. Privato di motore e trasmissione, fu verniciato in colore arancio e, poi, gettato nel fiume (tra l’altro: non fu mai recuperato perché all’indomani delle riprese, quando il gruppo degli addetti degli effetti speciali tornarono sul posto per recuperarlo, non lo trovarono, forse perché rubato la notte precedente.
IL TELAIO 3586
I registri della Lamborghini affermano che con questo numero di telaio si identifica una P400 con colore rosso e interni neri. La vettura fu testata su strada il 18 giugno 1968 e consegnata il successivo 2 luglio al distributore Zani di Ravenna. Ci sono però due annotazioni: nei registri “vinile nero” è cancellato e al suo posto è indicato “pelle bianca”; un foglio accompagnatorio del reparto vendite Lamborghini annota “Arancio Miura” per il colore. Secondo alcune ricerche, in tutta la produzione della Miura solo altre due vetture furono allestite con pelle bianca: i telai 3396 e 3757.
I MISTERI
Stando alla lettura dei documenti ufficiali, quindi, sembra confermato che la vettura del film è quella in vendita da Cheshire Classic Cars. Ma ecco che iniziano alcune incongruenze: due ex appartenenti lo staff delle riprese, affermano che queste furono girate negli ultimi giorni del giugno ’68. La data ufficiale di consegna della Miura è il successivo 2 luglio. Possibile che la Miura sia tornata in fabbrica e consegnata in così poco tempo? Sappiamo, del resto, chi consegnò quell’esemplare: Enzo Moruzzi, una lunga carriera in Lamborghini (Direttore Vendite nel 1993), portò di persona la Miura arancio in montagna per girare le scene. Anzi: è lui stesso ripreso mentre guida e fa da controfigura a Rossano Brazzi. Purtroppo, però, non ricorda quale auto abbia portato sulle montagne sopra Aosta.
Secondo la sua opinione, la Miura del film fu scelta per adeguarsi al colore del rottame gettato nel dirupo (piuttosto che il contrario). Ciò spiegherebbe – ammesso che la Miura n.3586 sia quella usata nel film – perché le specifiche dei colori cambiarono da rosso/interno nero a arancione/interno bianco.
LA CONCLUSIONE
Il particolare più convincente che vuole la Miura arancio del film Italian Job esattamente la 3586 in vendita viene dall’analisi di alcuni particolari dei sedili. La teoria fu elaborata dall’esperto francese Eric Broutin. Nel 2013 questi ricevette da un cliente l’incarico di cercare una “bella” Miura. Conoscendo la 3586, che in quel periodo apparteneva alla collezione di Norberto Ferretti (fondatore di Ferretti Group) entrò in trattativa allorché seppe che molte auto della raccolta erano in vendita.
Fu il cliente stesso, quando, nell’aprile 2013, ricevette la macchina, ad esclamare: “stupenda, con la stessa combinazione di colori della macchina del film The Italian Job!“. Broutin, allora, iniziò una scrupolosa analisi delle scene del film e arrivò a notare che la 3586 e la macchina del film avevano esattamente gli stessi interni, comprese le stesse imperfezioni e imprecisioni del confezionamento. Una caratteristica assolutamente compatibile con i metodi di lavorazione del tempo, affidati alla professionalità di artigiani locali e che creavano piccole differenze nel risultato finale da un esemplare all’altro. Le linee delle cuciture della plancia, i fori sui poggiatesta, la venatura del vinile sulla plancia… la corrispondenza risultava perfetta! Un famoso magazine inglese che ha trattato la Miura 3586 in uno degli ultimi numeri, ha scoperto un ulteriore particolare che potrebbe avvalorare ulteriormente la tesi.
NON TUTTI SONO D’ACCORDO
L’analisi fin qui proposta, tuttavia, non convince tutti al 100%. Esistono, nel mondo, versioni diametralmente opposte, proposte da esperti sul tema della Lamborghini Miura. Tra gli scettici c’è la stessa Lamborghini, che oggi non è pronta a certificare la 3586 come la macchina effettivamente usata nel film.
Alvise-Marco Seno