La 950 Spider è stata una delle proposte più interessanti della Innocenti: compatta, agile e sbarazzina era la “cugina” italiana della Austin Healey Sprite.
Nel 1960 l’Italia era in grande fermento: il mondo puntava i riflettori sulla Città Eterna pronta ad accogliere la “Grande Olimpiade”. Un evento di vitale importanza, non solo per lo sport ma per un’intera nazione all’apice del suo sviluppo industriale.
Mentre il Paese si confrontava con la prima vera motorizzazione di massa, la Innocenti, dopo aver creato non pochi grattacapi alla Piaggio con la Lambretta, esordiva nell’industria automobilistica con la A40: un modello costruito su licenza della Austin. Per strizzare l’occhio alla clientela più giovane e dinamica, oltre alla compatta A40, Innocenti presentò la 950 Spider.
Aria da torinese. La 950 Spider debuttò al Salone di Torino del 1960 mutuando anche in questo caso una meccanica Austin, quella della Healey Sprite.
La piccola Spider si proponeva con un’immagine curata, senza barocchismi e spiccava per la caratteristica fanaleria anteriore a virgola che le donavano una forte personalità e un grande equilibrio. La linea, non a caso, venne definita dalla Ghia per mano di un giovane Tom Tjaarda. Questa, sebbene gradevolissima, riprendeva abbastanza da vicino certi volumi e dettagli della Fiat 1200 Spider, un altro grande classico tra le spider anni 60.
Piccola ma ben fatta. La Innocenti 950 Spider risultava piuttosto piccola ma, nonostante le finiture essenziali, l’abitacolo si caratterizzava per una strumentazione completa e una posizione di guida ottimale: con il sedile e la pedaliera perfettamente allineati. Solo il volante, lo stesso della A40, poteva creare qualche intralcio alla luce delle dimensioni generose. Un altro punto a favore era invece il vano posteriore, capiente e ben sfruttabile a capote alzata. Quest’ultima si caratterizzava invece per la tela a doppio strato, un particolare non da poco per una vettura “entry level”.
Solo per fare scena. L’agilità di quest’auto era data innanzitutto dal peso contenuto, 695 kg: ciò si traduceva in una guida piacevole, esaltata dal passo corto e dall’escursione ridotta del cambio che, insieme, contribuivano ad accentuare le reazioni rapide e genuine della 950 Spider tra le curve.
Il motore, con soli 43 CV, faceva quel poteva per garantire un certo brio ma le prestazioni pure non erano di sicuro il pezzo forte della 950 Spider, che secondo la Innocenti poteva raggiungere velocità nell’ordine dei 130 km/h. Poco importava, in realtà, perché l’obiettivo di guidava la 950 Spider era farsi ammirare dagli amici al Bar dello Sport o passeggiare sulle promenade delle località marine e lacustri, cimentandosi nell’abbordaggio seriale.
Si dava le arie. Alla Innocenti decisero di incrementare la cavalleria della 950 Spider già un anno dopo la presentazione e, previo rimaneggiamento del propulsore, la Spider raggiunse quota 46 CV. Nel 1963, sulla Spider “S” venne impiegato un nuovo motore da 1.1 litri e 58 CV che, tuttavia, non rispettò le promesse fatte in termini di prestazioni assolute: più brillanti ma ancora troppo vicine a quelle della più piccola “950”.
Con la Spider S debuttarono i freni a disco anteriore e lo specchietto retrovisore a stelo lungo. A richiesta era disponibile l’hardtop mentre all’interno, il volante veniva impreziosito da un anello cromato, considerato all’epoca un dettaglio di classe: un must per le vetture di prestigio. E presunte tali.
La Innocenti 950 Spider uscì dai listini nel 1969 dopo un’esigua produzione.
Una vera rarità. Come vi avevamo anticipato nella nostra Guida al Collezionismodedicata all’Autobianchi e alla Innocenti, oggi la Innocenti 950 Spider è un’auto piuttosto rara e semi sconosciuta. Per questo motivo, nel caso foste interessati all’acquisto è bene armarsi di pazienza, puntando agli esemplari completi di particolari e dettagli di finitura che, in caso contrario, potrebbero essere impossibili da reperire. Decisamente più semplice sul fronte meccanico: derivando da utilitarie inglesi molto diffuse, tutto è facilmente acquistabile online o nelle fiere.
La spiderina Innocenti ha, inoltre, buone prospettive di rivalutazione, senza contare la manutenzione molto semplice. Ma quando si acquista un’auto storica i fattori più importanti da considerare esulano dalle cifre in ballo, siano esse relative al valore o alle prestazioni, e sono la rarità e il divertimento. Due prerogative che la Innocenti 950 Spider riesce a garantire anche a fronte di un “cuore” umile.