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Jaguar XK SS reloaded, (ri)parte la produzione dei 9 esemplari mancanti

Il 12 febbraio del ’57 lo stabilimento Jaguar di Browns Lane fu seriamente danneggiato da un rovinoso incendio. Nella conta dei danni entrarono anche 9 esemplari della XK SS che non furono mai più prodotti. A quasi 60 anni di distanza, Jaguar Heritage riprende la costruzione della versione stradale della gloriosa D-Type (tre vittorie a Le Mans). Saranno allestite con le stesse specifiche continuando la produzione da dove era stata interrotta fino al raggiungimento dell’obbiettivo fissato da sir William Lyons.

Jaguar Heritage rilancia il progetto di una delle auto stradali più significative di tutti i tempi. La Jaguar XK SS fu prodotta in 16 esemplari, allestiti nel 1957. Il programma produttivo previde 25 unità ma le restanti 9 andarono perdute nell’incendio del 12 febbraio del 1957.

Analogamente a quanto è avvenuto per la E-Type Lightweight quindi (6 esemplari sono stati prodotti nei mesi scorsi andando a completare il ciclo produttivo di 18 unità iniziato nel ’63 e interrotto dopo 12 macchine costruite), il Giaguaro costruirà altri 9 esemplari (qualificate come “recreation”) seguendo scrupolosamente le specifiche del progetto originale.

Tutte le vetture saranno realizzate presso l’Experimental Shop Jaguar di Warwick.

XK SS: AUTO DA CORSA TRAVESTITA DA STRADALE
La storia della Jaguar XK SS cominciò dove si interruppe quella della D-Type. Il 13 ottobre del 1956 la Casa Madre annunciò il ritiro ufficiale dalle competizioni. E ciò nonostante l’attività nel Motorsport fosse prodiga di successi: la D-Type, in particolare, aveva vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1955 e nel ’56.

Nel gennaio 1957 William Lyons, per cercare di recuperare l’investimento sostenuto con la D-Type, decise la conversione dei rimanenti telai in vetture stradali.

La trasformazione avvenne mantenendo – di fatto – il design di base apportando alcune modifiche in chiave di un maggior comfort: aggiunta di una piccola portiera lato passeggero, di un avvolgente parabrezza integrale, eliminazione del travetto di lamiera longitudinale tra i due posti con funzione di divisorio, aggiunta di una rete portapacchi posteriore, montaggio di una piccola capote e di paraurti cromati.

Ma dal punto di vista meccanico l’XK SS era ben più di una semplice scoperta: motore anteriore 6 cilindri da 3,4 litri, 250 CV, poco più di 900 kg di peso, da 0 a 100 orari in circa 7 secondi e 225 km/h. Una vera supercar per l’epoca, un’auto sportiva con caratteristiche molto “spinte”. Al punto che conquistò un cliente esigentissimo, in termini di sportività e prestazioni, come Steve McQueen.

Alvise-Marco Seno

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