Il primo romanzo in cui compare James Bond, fu Casino Royale pubblicato nel 1953 e il protagonista non guidava, come lo spettatore si aspetterebbe un’Aston Martin, ma una Bentley. Contestualizzando il periodo storico in cui è stato scritto il libro, è sicuramente una scelta più verosimile e apprezzabile dal grande pubblico dei primi anni 50 in Inghilterra.
Una Bentley per il primo Bond di Fleming
Ian Fleming, appassionato di auto e pilota lui stesso, scelse questa vettura per rappresentare un Bond più autentico e meno tecnologico, prima che l’agente segreto diventasse sul grande schermo sinonimo di Aston Martin e gadget futuristici. Per la fortuna di noi appassionati di auto una Bentley è comparsa in un film “fuori saga” dell’agente segreto, per l’appunto “Casino Royale”: ma non ci riferiamo all'omonima pellicola del 2006, che vede il debutto di Daniel Craig nei panni di James Bond, bensì alla commedia del 1967, una parodia “parallela” alla saga di 007, dal cast super esclusivo. Il film del 1967 contiene al suo interno due elementi cari allo scrittore, che non sono presenti negli altri episodi della vera saga di 007: David Niven e, appunto, la Bentley.
Attore molto british
David Niven, attore britannico celebre per la sua classe innata e il carisma raffinato, era la scelta ideale per incarnare James Bond: Fleming lo avrebbe voluto al posto di Sean Connery in Dr. No. Se avete letto la sua autobiografia “The Moon’s a Baloon” sapete il perché. Nel film, la Bentley appare soprattutto nelle prime sequenze, con David Niven che la guida con passo calmo e misurato, quasi a sottolineare il suo distacco dal caos delle moderne missioni di spionaggio. Uno dei momenti più memorabili è l’inseguimento in cui Bond, a bordo della Bentley, viene tallonato da una Jaguar E-Type prima serie. La scena, seppur poco concitata, è carica di charme, ma anche di umorismo, regalando un tanto simpatico quanto improbabile inseguimento tra due icone inglesi.
Prima auto dimostrativa e poi…
Se dell’iconica DB5 la storia è ben nota - partecipò anche al Concorso d'Eleganza di Villa d’Este del 2018 - la Bentley, che fine ha fatto? La vettura protagonista del film del 1967, una 3 Litre Speed short chassis n.155, motore numero 169 (ora 932) e targata ME 5800, ma precedentemente K19, consegnata ad Annett M. A. Venne utilizzata nel novembre 1922 come auto dimostrativa della Casa, per poi essere venduta a inizio 1923. Questa “3 litri” è anche presente nel famoso libro di Michael Hay “Bentley: The Vintage Years 1919-1931”. I più attenti noteranno che nel film la vettura monta un compressore Roots, ma fu solamente un’aggiunta scenica: altri sono i particolari che fanno capire che sia effettivamente un modello “3 litri”, dei primi anni di produzione.
Esemplare ultracentenario
Grazie all’attività del Bentley Club è possibile ricostruirne la storia, lunga più di 100 anni che, oltre all’apparizione televisiva, racconta la passione e la cura dei proprietari che l’hanno custodita. Consegnata nel gennaio 1923, la carrozzeria venne rifatta nel 1949 dalla Automarine Coachbuild, dopo essere stata smantellata durante la guerra. I primi proprietari noti furono B. & J. Thallon, che vissero nel Buckinghamshire fino al 1968, salvo trasferirsi poi in Irlanda. Successivamente la Bentley passò nelle mani del Wing Commander B. Thelen presso Kinsail (IE), per poi essere ceduta a fine anni 70 ai fratelli Thorley. Rimasta per due decadi in una collezione in Germania, negli ultimi 20 anni passa di proprietà a un collezionista irlandese, che la porta in giro in eventi di auto storiche. La scelta di utilizzare questa Bentley non fu casuale: era l’unica occasione in cui l’intrigante personaggio guida un’auto davvero fedele allo spirito dei romanzi di Fleming, in netto contrasto con le successive scelte cinematografiche. La vettura simboleggia quel Bond “classico”, elegante e senza fronzoli, un tipo di agente segreto che solo un attore come David Niven poteva interpretare.