"Questa è la mia XJ davvero definitiva, la terza, che io ho ho amorevolmente battezzato 'Johnny 3', frutto del lavoro congiunto mio e di Jaguar Classic. E sono estramente felice di poterla presentare su un palcoscenico come quello del Salone di Ginevra, in un'occasione che non avrebbe potuto essere migliore: quella dei cinquant'anni del modello, il mio preferito tra tutte le vetture del Giaguaro".
A esprimere questo atto d'amore per la XJ è Nicko McBrain, leggendario batterista degli Iron Maiden, da sempre appassionato (e felice proprietario di diversi esemplari) della lussuosa berlina nata a Coventry nel 1968. Per dirla in gergo musicale, quella presentata a Ginevra è una sorta di "Gratest Hits", risultato di qualcosa come 3500 ore di lavoro, che hanno visto impegnati, oltre allo stesso McBrain, tecnici, ingegneri e carrozzieri del Jaguar Land Rover Classic Works di Coventry, insieme con il direttore del Jaguar Design Studio, Wayne Burgess.
Circa 4000 le componenti ripristinate, sostituite o costruite ex novo per cambiare - ma all'insegna del buongusto - i connotati di una XJ6 del 1984, soprattutto per quanto concerne la carrozzeria, l'interno, la trasmissione e le sospensioni.
Tra le modifiche più significative: paraurti anteriori e posteriori integrati nei parafanghi modificati; passaruota anteriori e posteriori riprofilati per ospitare speciali cerchi da 18 pollici; sospensioni aggiornate con ammortizzatori regolabili al posteriore; fari a led con luci diurne; nuovo sistema di climatizzazione; plancia equipaggiata con touchscreen integrato con navigatore, telefono, telecamera posteriore e sistema d'infotainment; sedili modificati; chiusura centralizzata con comando remoto.
Dario Tonani