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03/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche
LA LEGGENDA DELLA SANTA BEVITRICE
Franco Gosmar non nasconde la sua passione per le veloci GT italiane degli anni 60 e 70. Eppure il suo ultimo acquisto è stata una vettura degli anni Venti. Imponente e grandiosa come un altare gotico. Il suo è un acquisto razionale. L’8 cilindri suona armonie perfette, come una Ferrari, ma consuma più di una Rolls.Franco […]
03/08/2005 | di Redazione Ruoteclassiche

Franco Gosmar non nasconde la sua passione per le veloci GT italiane degli anni 60 e 70. Eppure il suo ultimo acquisto è stata una vettura degli anni Venti. Imponente e grandiosa come un altare gotico. Il suo è un acquisto razionale.L'8 cilindri suona armonie perfette, come una Ferrari, ma consuma più di una Rolls.

Franco Gosmar, imprenditore di Salmour (CN), non vede l'ora di mostrarci il suo ultimo acquisto. "Da sempre sono appassionato e collezionista di Ferrari e Maserati, ma quando ho provato una Fiat '524' mi è piaciuta al punto che ho deciso di comprare una vettura dell'epoca. Ma doveva essere al top e italiana".

La scelta non poteva che cadere su una Isotta Fraschini. Nel 1899 l'avvocato Cesare Isotta e i fratelli Vincenzo, Oreste e Antonio Fraschini si dedicano all'importazione di vetture Renault e poi al montaggio delle stesse. Nel 1905 l'ingegner Giustino Cattaneo rivoluziona la produzione della Casa progettando specifici motori e telai molto apprezzati. Dopo la guerra la situazione economico sociale è drammatica e l'Isotta Fraschini fa una scelta decisamente controcorrente. Invece di mettere in produzione modelli economici, punta su un 8 cilindri in linea (il primo al mondo prodotto in serie) e nel 1919 presenta la "Tipo 8", il massimo della perfezione e dell'eleganza, soprattutto per il pubblico americano.

Gosmar racconta: "Prima di Natale 2003 la trovai grazie a un'inserzione su 'Classic cars' e volai immediatamente a Londra per acquistarla. Mi ero documentato su prezzi e caratteristiche della Isotta Fraschini, l'unica marca dell'epoca che ha diritto di asilo nel mio garage. Lo sterzo richiede un notevole sforzo, per il resto non sembra una vettura del 1923. Ci si abitua subito ai freni e si prendono le misure con le sue dimensioni. Sono il quarto proprietario di questa vettura che è stata venduta nuova in Australia, dove è rimasta per sessant'anni. Poi è stata acquistata da un museo tedesco che l'ha restaurata prima di venderla in Inghilterra".

"Volevo una vettura in perfette condizioni, che non necessitasse di interventi. Non esistono ricambi, ogni particolare deve essere ricostruito a mano". I consumi? "Non siamo ancora riusciti a regolare i getti del carburatore e con un litro di carburante si percorrono circa 800 metri. Abbiamo un'autonomia di 30 km".

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