La Mercedes 600 Pullman alla Maybach - Ruoteclassiche
Cerca
Auto
20/11/2024 | di Andrea Paoletti
La Mercedes 600 Pullman alla Maybach
È costata 3 milioni di euro e ha caratteristiche uniche che vanno oltre il semplice restomod, ma è invenduta da anni
20/11/2024 | di Andrea Paoletti

Nessun’altra vettura al mondo può vantare lo stesso status leggendario di “auto dei potenti” con una lista di nomi, tra proprietari e ospiti a bordo, che va da Elvis Presley a John Lennon, da Coco Chanel a Hugh Hefner, sino a Elizabeth Taylor, tralasciando una pletora di dittatori africani. La Mercedes-Benz 600 Pullman“Großer” ovvero grande, con i suoi 6,35 metri di lunghezza e 3,90 di passo, è una delle icone più durature della Stella a tre Punte, prodotta in 304 esemplari e spinta da un V8 da 6.332 cm3 in grado di erogare 250 CV.

Tecnologia avveniristica. Un simbolo imperituro di lusso e raffinatezza tecnologica, basti pensare al complesso circuito idraulico che comanda dagli alzacristalli (esatto, non sono elettrici) al servosterzo, fino al cambio automatico e i freni a disco. Ma anche comfort a livelli assoluti, grazie a sospensioni pneumatiche e ammortizzatori idraulici, capaci di far viaggiare su una nuvola anche a 200 km/h. Insomma, il meglio che si poteva desiderare non solo nel 1963 quando fu introdotta sul mercato, ma anche nel bel mezzo degli anni 70, proprio quando uscì dalle linee di montaggio quest’esemplare dalla storia molto particolare.

Sette anni di lavori. Originariamente di color grigio antracite metallizzato con interni di pelle blu, consegnato in Libano nel 1975, è stato oggetto di un’operazione di restauro unica, sia per la complessità sia per il costo, che ha superato i 3 milioni di euro, una cifra enorme e, per di più, spesa direttamente dalla Mercedes. Il primo passo è stato acquistare la 600 Pullman a Malaga, in Spagna, nel 2007 e portarla al centro Mercedes-Benz Classic di Fellbach, in Germania, per un restauro che sarebbe durato addirittura sette anni.

Dentro è una Maybach. All'esterno sembra ancora una classica 600 Pullman, fatta eccezione per la scelta del Perlmutt White, ovvero bianco madreperla metallizzato, una tinta che all’epoca non era disponibile; ma è nell'abitacolo che tutto cambia. Anche un occhio non esperto può infatti immediatamente notare che i pur opulenti interni dell’epoca sono stati sostituiti da una versione ancora più raffinata e, soprattutto, moderna. La spiegazione è molto semplice: sono stati presi gli elementi dell’abitacolo di una Maybach 62, sotto certi aspetti l’erede contemporanea della “Großer”.

Salotto moderno. A partire dal tetto panoramico in vetro elettro-trasparente, che può diventare opaco con la semplice pressione di un pulsante, fino ai sedili, sia quelli anteriori che i quattro che compongono il vero e proprio salottino, rivestiti di un’accattivante pelle rosso mattone. Inutile dire che sono dotati di regolazione elettrica e funzione di riscaldamento e ventilazione. Proseguendo nel tour degli interni, si trova il frigorifero dove conservare lo champagne, da degustare nei flutes d'argento riposti nella scatola originale con il marchio Maybach. Anche il tunnel della plancia è di provenienza Maybach e c’è uno schermo Lcd a scomparsa nella zona del vetro divisorio. Fortunatamente sono state mantenute le mitiche tendine laterali per la privacy e il cruscotto originale, così come non è stata alterata la meccanica, “semplicemente” revisionata, a partire dal motore.

Non si vende. Una volta ultimata, questa 600 Pullman è stata messa in vendita per la prima volta nel 2020 a un prezzo di oltre 2 milioni di euro, ma senza successo. Di ribasso in ribasso, la cifra è ora arrivata a 1.844.000, come si può vedere sul sito di Mechatronik, la società tedesca specialista in Mercedes d’epoca che la possiede. Ma anche così sembra che nessuno la voglia. Comprensibile, visto che un esemplare di due anni più vecchio, totalmente originale, nel 2020 è stato battuto all'asta a Parigi da RM Sotheby’s per soli 212.750 euro.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Novembre 2024
In uscita il 7 novembre il nuovo numero di Ruoteclassiche
Scopri di più >