La Mini messa a nudo, prima parte - Ruoteclassiche
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02/07/2020 | di Laura Ferriccioli
La Mini messa a nudo, prima parte
In 60 punti vi raccontiamo la storia e le curiosità di una delle vetture più popolari ed iconiche del panorama automobilistico: la Mini!
02/07/2020 | di Laura Ferriccioli

La Mini dalla A alla Z in una lista di curiosità, dettagli e informazioni messe insieme dalla British Motor Heritage in omaggio al celebre simbolo britannico.

Il fiume festoso di Mini in tutte le versioni che ha invaso il circuito di Goodwood all’ultimo Revival Meeting del 2019 la diceva lunga: la creatura di Alec Issigonis l’anno scorso ha spento 60 candeline e l’occasione è stata celebrata in uno dei più importanti templi del motorismo inglese in pompa magna, con raduni più volte al giorno anticipati niente meno che da una banda musicale reggimentale. Ora, la British Motor Heritage, azienda che produce ricambi di auto inglesi storiche con gli stessi metodi e i materiali originali, ha messo in fila informazioni sfiziose, dati e curiosità sul modello. In tutto sono 60, tanti quanti gli anni della piccola inglese. L’operazione, del genere “tutto quello che avreste sempre voluto sapere”, può anche essere divertente da prendere come quiz: quanto sapete davvero su questa icona British? Ecco la prima parte della prova.

1. Il totale di Mini prodotte tra il 1959 e il 2000 è ancora oggetto di discussione, ad ogni modo il dato ufficiale è di oltre 5,3 milioni.

2. Leonard Lord, il capo della BMC, insistè sul fatto che la Mini fosse rientrasse nelle seguenti misure: 300x122x122 cm. Alla fine la Mini ha superato quella lunghezza di soli 3 cm.

3. Si dice che le generose tasche degli sportelli siano state fatte su misura per contenere gli ingredienti della bevanda preferita del designer Issigonis: il Martini Dry, ovvero bottiglie di Gordon Gin e di Vermouth.

4. Il record mondiale di persone stipate in una Mini è di 27 individui.

5. 182mila sterline è il prezzo più alto pagato all'asta per una Mini: la Radford de Ville Cooper S ex Paul McCartney.

6. I primi prototipi impiegavano la versione 948cc esistente del motore della "Series A", ma per i modelli di produzione la capacità era ridotta a 848cc.

7. La Mini Mk IV del 1977 di Mr. Bean è targata "SLW 287R", la carrozzeria è in colore Citron Green e la portiera del conducente è dotata di chiusura con lucchetto.

8. Le Mini destinate al mercato interno sono state prodotte a Cowley, Oxford e Longbridge (Birmingham). Gli esemplari di Longbridge erano originariamente commercializzati con il nome di Austin Se7en, con il 7 in omaggio alle famose Austin Seven degli anni Venti e Trenta.

9. La decisione di BMC di costruire un'auto così piccola ed economica fu ispirata dalla crisi del carburante di Suez del 1956.

10. La famosa scena del film “The Italian Job” con le Mini-Cooper in fuga dalle Alfa Romeo della polizia per le strade di Torino, è stata in realtà girata a Coventry.

11. Cooper Cars costruì una Twini Mini bimotore. L'auto andò distrutta nel 1964 sul Kingston Bypass, a sud di Londra, quando uscì di strada inspiegabilmente, lasciandoJohn Cooper il suo guidatore e costruttore in lotta per la vita.

12. La Mini ha generato numerosi veicoli di marketing, dalle linee più strane e particolari: dalle arance Outspan alle lattine di olio Duckhams.

13. Appena lanciata, la versione base della Mini costava 497 sterline.

14. Si dice che la minigonna abbia preso il proprio nome dalla Mini, l'auto preferita di Mary Quant.

15. Sebbene fosse un'utilitaria, la Mini è stata spesso descritta come "senza appartenenza di classe", in quanto trovava il favore di star del cinema, sportivi e icone pop. Non ultimi, tutti e quattro i Beatles.

16. Inizialmente solo le versioni Morris avevano Mini nel nome: erano chiamate Morris Mini-Minor in quanto erano più piccole della Morris Minor, anche questa disegnata da Alec Issigonis.

17. Riley Elf e Wolseley Hornet erano due versioni esclusive prodotte dalla stessa BMC, mentre varianti ancora più lussuose venivano offerte da carrozzieri specializzati come Radford e Hooper.

18. Le prime Mini non erano perfette: i loro difetti più comuni erano i pavimenti che si bucavano e le candele troppo umide per funzionare bene. I proprietari più svegli hanno presto imparato a tenere una lattina di WD40 sempre a bordo.

19. La Mini-Cooper vinse il Rally di Monte Carlo dal 1964 al 1967 ma, stanchi del ruolo di primo piano degli inglesi, i francesi trovarono il modo di squalificare la macchina di Mäkinen dai risultati del 1966!

20. La prima Mini di produzione, targata '621 AOK', esiste ancora ed è in mostra al British Motor Museum di Gaydon. Il museo espone anche le ultime della linea, le Cooper Sport 500 'X411 JOP' e '33 EJB ', e la Mini-Cooper con cui Paddy Hopkirk vinse il Monte Carlo Rally del 1964.

21. Esistevano più varianti della Mini classica che di qualsiasi altro modello britannico: berline, berline "hot" (Cooper), "molto hot" (Cooper S), persino "roventi" (Turbo), berline di lusso (Elf, Hornet), berline "long-nose" (1275 GT, Clubman), oltre a derivate come convertibili, furgoni, pick-up e fuoristrada (Moke).

22. I giunti omocinetici sugli alberi di trasmissione sono stati adattati da un progetto ceco utilizzato per i periscopi sottomarini.

23. Dopo la vittoria al Monte Carlo Rally del 1964, Paddy Hopkirk, il co-pilota Henry Liddon e la loro Mini hanno recitato nel film “Sunday At The London Palladium”.

24. Il primo prototipo della Mini è stato soprannominato "Orange Box" a causa della sua verniciatura arancione.

25. Se tutte le Mini classiche realizzate si allineassero in fila lungo le coste, farebbero due volte il giro completo del Regno Unito.

26. Nel Regno Unito ci sono 469 Mini club e altri 260 sparsi nel resto del mondo.

27. Nella costruzione di ogni Mini vengono impiegati non meno di 3.016 bulloni, viti e dadi.

28. nel 1959 i ritmi della produzione automobilistica erano molto più lenti e per costruire ogni Mini erano necessarie 30 ore.

29. Le Mini vendute in Danimarca erano marcate Morris Mascot.

30. Nel 1999, 133 giornalisti automobilistici hanno eletto la Mini "La seconda auto più influente del ventesimo secolo". Soltanto la Ford modello T ha ottenuto un punteggio più alto.

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