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05/04/2022 | di Redazione Ruoteclassiche
La Opel Kadett-A compie 60 anni
Scopri su Ruoteclassiche i sessant’anni di vita della Opel Kadett-A, versione “moderna” della Kadett d’anteguerra
05/04/2022 | di Redazione Ruoteclassiche

Sessant’anni di vita, 649.512 esemplari prodotti, la solita fama di affidabilità delle vetture tedesche, la dimostrazione orgogliosa di un riscatto industriale del dopoguerra e le implicazioni sociali di una nuova fabbrica. Numeri e filosofia della Opel Kadett-A, versione “moderna” della Kadett d’anteguerra.

Era il 1962 quando, nel centenario della fondazione della Adam Opel AG, la Casa tedesca ripropose la Opel Kadett sul mercato. E costruì addirittura un nuovo moderno stabilimento per produrla in un'altra regione (gli impianti di Rüsselsheim, nel distretto di Francoforte, erano già impegnati con le varie Olympia, Rekord e Kapitaen e mancavano altri operai specializzati). Nel 1960 furono individuati due terreni a Bochum, nella Ruhr, il bacino ormai in crisi per la chiusura delle miniere di carbon fossile. E qui, di lì a poco, sarebbe nata la Opel Kadett.

Il 10 ottobre 1962 le due fabbriche (Bochum-Laer e Bochum-Langendreer) erano state ufficialmente inaugurate, già ad agosto la Opel Kadett era tornata sul mercato dopo oltre due decenni accompagnata dallo slogan “Una nuova fabbrica, una nuova automobile”. La carrozzeria era raccolta ed essenziale: linee squadrate, pinne verticali ai lati del cofano motore e del bagagliaio, paraurti e fari cromati, deflettori anteriori apribili, pneumatici con banda di colore bianco allora molto in voga in Europa.

Il motore, 1000 di cilindrata, erogava appena 40 CV (29 kW) per un peso di 670 kg, garantendo prestazioni quasi analoghe a quelle della più grande Opel Rekord. Le innovazioni tecniche non si esaurivano al motore: trasmissione e albero con un solo giunto cardanico, sospensione anteriore indipendente a balestra trasversale e bracci sovrapposti scatolati, sospensione posteriore ad assale con balestre semiellittiche longitudinali, sterzo a pignone e cremagliera.

Il successo non tardò ad arrivare, tanto che la Opel passò dal 16 al 23% del mercato tedesco. Il 20 giugno 1963, a meno di un anno dalla presentazione, fu prodotta la centomillesima Opel Kadett-A. La produzione giornaliera della fabbrica di Bochum si stabilizzò su circa 1000 unità al giorno con punte di 1120. E in Italia? Tra la fine del 1963 e i primi mesi del 1966 vennero consegnate 62.708 Opel Kadett-A. Scriveva Quattroruote: "Ferma su posizioni intermedie fino alla fine del 1962, la Opel tenta il colpo grosso l'anno successivo forte di un nome già molto noto presso il pubblico italiano e della nuova Opel Kadett, una berlina di un litro di cilindrata che presenta requisiti indubbiamente interessanti per il nostro automobilista: la vettura riscuote subito successo, sale di mese in mese nelle cifre di vendita per tutto il 1963, supera tutte le concorrenti esclusa la Volkswagen nel 1964, per insediarsi al primo posto nel 1965 e nel 1966".

Quasi a suggellare il successo italiano della prima generazione di Opel Kadett del dopoguerra, nel 1964 la Casa tedesca ambientò parte della campagna pubblicitaria di una berlina rossa sulle strade di Roma e sulla linea di partenza dell'autodromo di Vallelunga. Il messaggio era chiaro: l'utilitaria tedesca che piaceva per la sua affidabilità e per la sua linea americaneggiante sapeva anche farsi valere nelle competizioni (l'anno precedente Hans Beck e Lutz Kemper avevano vinto la classe al Tour de Europe).

Alla prima versione della Opel Kadett-A, la berlina a 2 porte, venne affiancata nel marzo 1963 la Caravan, una station wagon a 2 porte con il secondo finestrino laterale ad apertura scorrevole. E nell’ottobre dello stesso anno fecero la loro comparsa anche la versione L della berlina e un'inedita coupé a 2+2 posti, in pratica una berlina con la carrozzeria modificata nella parte posteriore del padiglione, più basso di due centimetri. Le nuove versioni si riconoscevano esternamente per i copriruota cromati a tutto diametro, il frontale leggermente ridisegnato (fari tondi inseriti in un elemento quadrato, paraurti con rostri verticali, mascherina con elementi verticali e dicitura "Opel" inserita, logo "blitz" sul cofano motore). Inoltre il secondo finestrino laterale, fisso sulla berlina a 2 porte, si apriva a compasso.

Contemporaneamente arrivò anche la versione S del 4 cilindri di 993 cc più potente (48 CV, 35 kW) e con un alto rapporto di compressione (8,8:1). Con l'adozione di questo motore la velocità massima potenziale delle berline e della Caravan 1000 passò da 120 a 130 km/h. La coupé, prodotta esclusivamente con questo propulsore, poteva raggiungere i 136 km/h. Quando, nel settembre 1965, la Casa tedesca decise di interromperne la produzione, erano stati prodotti 649.512 esemplari della Opel Kadett-A.

Raffaella Rietmann

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