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La Porsche 917 di Steve McQueen rimane invenduta

Una Porsche 917, originale, con la leggendaria livrea Gulf, in condizioni spettacolari, conservata per più di 20 anni nella collezione (una delle più esclusive al mondo a tema Porsche) del comico americano Jerry Seinfeld. Non solo: protagonista assoluta del film “Le 24 Ore di Le Mans” del 1971, dichiarazione d’amore di Steve McQueen al mondo delle corse automobilistiche e film di culto per gli appassionati. Insomma, gli ingredienti per un’asta memorabile c’erano tutti.

25 milioni non bastano. Alla vigilia della vendita di Mecum a Kissimmee, fioccavano i pronostici sul prezzo che avrebbe raggiunto, fantasticando di cifre tra i 40 e i 50 milioni di dollari. Viste le premesse, forse può diventare più comprensibile la decisione di Seinfeld di ritirare la 917 dall’asta, nonostante un’offerta di 25 milioni di dollari, anche se, diciamoci la verità, ci vuole del sangue freddo per dire di no ad una cifra simile. Il fatto che Seinfeld sia già milionario e che avesse evidentemente indicato un prezzo di riserva superiore è un dettaglio trascurabile, ma la performance di una 917 dal pedigree unico come questa – durante l’asta era addirittura scesa a 15 milioni, prima di risalire – fa riflettere sul mondo delle auto da corsa d’epoca.

Sottostimate o invendute. Basta vedere l’andamento degli ultimi anni per capire che, mentre in pista erano praticamente imbattibili, le Porsche 917 in tutte le loro forme non sono proprio delle campionesse quando si tratta di staccare il valore più alto, ovviamente fatte le debite proporzioni. Un altro esemplare utilizzato durante il film – e l’ultimo a essere messo all’asta prima di questo – ha superato di poco i 14 milioni di dollari durante l’evento di Gooding & Co a Pebble Beach, ma si parla del 2017, anno in cui RM Sotheby’s a Parigi non era addirittura nemmeno riuscita a vendere il prototipo 917/10 del 1970 offerto a una stima di 4,6 milioni – 5,5 milioni di euro. Anche l’ultima 917 K offerta all’asta di Monterey nel 2021, non ha trovato nessuno disposto a pagare tra i 16 e i 18 milioni di dollari richiesti dal proprietario.

“Scorbutiche” al volante. Stessa storia per le 917 usate nella serie Can-Am: una 917/30 – una delle auto da corsa più “bestiali” di sempre, grazie al suo V12 da 5,4 litri con due turbocompressori per complessivi 1.580 CV – è rimasta invenduta nel 2014 e due anni dopo un’altra è stata venduta a 3 milioni contro una stima di 5-7. Perché la 917 sembra avere difficoltà nelle aste? Secondo alcuni esperti del mercato, sono auto decisamente impegnative da guidare e, a parte chi sceglie di chiuderla in un garage per ammirarla come fosse una tela di Van Gogh, ci sono collezionisti che amano – giustamente – sedersi al volante e usarle per rievocazioni storiche, vedi Le Mans Classic. La prospettiva di schiantarsi e verificare sulla propria pelle la fragilità del telaio non deve essere allettante per nessuno.

Alla prossima occasione. Appuntamento allora alla prossima occasione in cui verrà messa all’asta: forse ci sarà qualcuno disposto a sborsare una cifra record, del resto una Porsche da corsa più mitica di questa è difficile da trovare e Seinfeld lo sa bene. Sa anche che quando la comprò fece un affare e, non avendo fretta di venderla, è tutt’altro che disposto a fare in modo che l’affare lo faccia un altro.

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