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LA RIBELLIONE DEL CARROZZIERE

La scuola americana imponeva i suoi stilemi anche in Europa. Ma lui, Zagato, andò dritto per la sua strada, tutta italiana, delle forme essenziali. Con questa vettura contribuì a lanciare il Tridente nel settore delle granturismo ad alte prestazioni.

Se il cuore in Italia batte forte, la fantasia vola Oltreoceano. La moda è l’America, tutto ciò che arriva dagli Stati Uniti appare unico, meraviglioso. L’anno è il 1954, in Italia sono arrivate le prime copie patinate di “Playboy” e anche le auto si adeguano, aumentano le curve, gonfiano motori e cofani. Nelle sale da ballo arrivano suoni strani, il ciclone Bill Haley con la sua “Rock around the clock” fa ballare anche le sedie. Renato Carosone prende in giro questo mondo di jeans e brillantina e canta “Tu vuo’ fa’ l’americano”. È un anno così, di grandi forme per grandi sogni.

Solo Zagato non si adegua, tira diritto per la sua strada, di rigorosa magrezza, di aerodinamica funzionalità. Se i motori Maserati non possono andare oltre i due litri, troverà lui il modo di ottenere qualche cavallo in più. Con una cura dimagrante sui fianchi, puntando sull’alluminio, abbassando ancora di più la linea del frontale a mordere la strada. La “A6 G54”, la berlinetta per eccellenza, è un’auto che regala un’iniezione di adrenalina a chi ama le corse, trasmette subito voglia di sgasare, di volare con eleganza sui tracciati stradali dell’Appennino o delle corse in salita. È, per dirla all’americana, una vera road-car.

Il cocktail del resto è perfetto: un sei cilindri di due litri da 150 cavalli, super collaudato che negli anni ha collezionato vittorie su vittorie, tutto grinta e muscoli, unito a un telaio robusto, una linea armoniosa e filante, ammortizzatori e sospensioni a prova di rally, pneumatici capaci di artigliare l’asfalto. Maserati è un nome magico, riempie la bocca, ma queste vetture saranno costruite col contagocce.

Solo una sessantina in tre anni, dal 1954 al 1957, tra cui una ventina di coupé da corsa affidate a Zagato. Negli altri esemplari, per lo più in versione berlinetta, anche Frua e Allemano si danno da fare per stupire il mondo. Lo spunto iniziale è sempre la “A6 G” del 1951 di Pininfarina, che indica la rotta ideale, lo slancio a disegnare la vera granturismo all’italiana, poi le strade si dividono, inesorabilmente. Zagato è, ad ogni modo, lo stilista che meglio interpreta i battiti del cuore, le emozioni, i desideri dei gentleman driver. E lo farà per parecchio tempo.

Motore

Anteriore 6 cilindri in linea – Cilindrata 1985,6 cm3 – Alesaggio 76,5 mm – Corsa 72 mm – Potenza 150 CV a 6000 giri/min – Tre carburatori Weber 40DCO3 o 38DCO3 o 36DCO4 – Rapporto di compressione 8:1 – Distribuzione a due alberi a camme in testa – Doppia accensione con spinterogeno Marelli – Lubrificazione forzata con pompa.

Trasmissione

Trazione posteriore – Frizione monodisco a secco – Cambio a quattro marce – Ruote a raggi 4,50×16 – Pneumatici Pirelli 6.00×16.
Corpo vettura Berlinetta due posti, due porte – Telaio tubolare con longheroni e traverse – Sospensione ant. a ruote indipendenti, molle elicoidali – Sospensione post. a ponte rigido, balestre e barra stabilizzatrice – Ammortizzatori idraulici Houdaille – Freni idraulici a tamburo sulle quattro ruote – Sterzo a vite senza fine e settore dentato – Serbatoio di 70 litri.
Dimensioni e peso Passo 2550 mm – Carreggiata ant. 1360 mm, post. 1220 mm – Lunghezza 4090 mm – Larghezza 1530 mm – Altezza 1320 mm – Peso a vuoto 840 kg.
Prestazioni Velocità 195-210 km/h – Consumo medio 20 litri/100 km.

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Categorie: Auto
Tags: maserati
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