Ci ha lasciato nell’anonimato provocato dal caos del Coronavirus un altro esponente di quella pattuglia di testimoni dell’epopea Ferrari ancora in vita.
Oscar Scaglietti, uno dei due figli di Sergio, celebre carrozziere Ferrari, è scomparso martedì 24 marzo all’età di 74 anni per le conseguenze di una malattia che pare non abbia a che vedere con il Covid-19. Dopo la morte del padre (nel 2011, all’età di 91 anni) ha continuato a tenere alto il ricordo dell’attività di famiglia non negandosi mai a nessuno e accettando sempre con entusiasmo i numerosi inviti che gli pervenivano dagli appassionati di tutto il mondo. Ai quali regalava aneddoti e testimonianze preziose della storia paterna e del marchio di Maranello. Entrato nell’officina del padre all’età di 13 anni, Oscar ha vissuto in prima persona la nascita di opere d’arte su ruote che ancora oggi emozionano e stupiscono per la modernità e la bellezza delle loro forme, tutte uscite dalla carrozzeria paterna.
Talento e modestia. “Ho cominciato a lavorare perché non avevo voglia di studiare” ci ha detto due anni fa in una intervista realizzata per il video commemorativo sui trent’anni dalla morte di Enzo Ferrari che vi riproponiamo , “È stata dura perché stare al fianco di due personaggi come mio padre e come il Commendatore, non era facile, bastava sgarrare un po’ per essere rimproverati, ma da loro ho imparato molto”. Negli anni è diventato un bravo battilastra e successivamente si è occupato di meccanica presso la Ferrari Engineering, sotto la guida di Mauro Forghieri, ma non ha mai “firmato” una vettura sua. “Sì, ho messo qualche baffo qua e là, però era normale all’epoca, soprattutto in fase di progettazione” sosteneva con modestia. Lascia la moglie Franca, i figli Matteo e Simone, e il fratello Claudio che, contrariamente a lui, si è sempre occupato di contabilità.