La Lamborghini Countach è una di quelle auto che fa sognare. Persino chiamarla automobile potrebbe risultare riduttivo. Ci sono auto che servono a trasportare persone da A a B e auto nate per emozionare anche da ferme, la Countach è una di queste.
Nel 1970 la bella Miura parlava un linguaggio ormai antico e tutte quelle curve si erano rivelate pericolose persino per il telaio, flessuoso anche lui… la sua erede doveva sbaragliare la concorrenza (Ferrari in primis) e per questo venne dotata delle soluzioni più avanzate per garantirle un layout tecnico di prim’ordine. Con la Lamborghini Countach si cambiava musica radicalmente: Paolo Stanzani, mise a punto un nuovo telaio tubolare in acciaio, vestito con pannelli di alluminio ottenuti con lavorazioni aeronautiche che componeva la linea a cuneo derivava direttamente dalla spettacolare concept car Lancia Strato’s Zero, presentata proprio nel 1970. Entrambe le proposte, dominate dall’iconico profilo a cuneiforme sono figlie del noto Marcello Gandini del centro stile Bertone, il quale già autore dell’Alfa Romeo Carabo (1968) proiettò il design automobilistico italiano verso l’avanguardia pura. Il primo prototipo della Lamborghini Countach esordì nel 1971, ma la vettura di produzione non venne approntata prima del 1973.
Countach che tutto può. Il nome completo del primo modello di produzione è Lamborghini Countach LP400, dove LP fa fede alla disposizione del motore (longitudinale posteriore); 400 fa riferimento alla cilindrata, 4 litri (3929 cc). Ruotata di 90°, l’unità propulsiva della Countach è la stessa della Lamborghini Miura. La Lamborghini Countach nacque con il preciso intento di stupire e infatti il suo nome in piemontese arcaico è un’esclamazione di stupore. Con un potente motore V12 da 375 CV una velocità massima di 315 km/h, la Lamborghini Countach nei primi anni 70 è tra le poche auto stradali a poter abbattere il muro dei 300 all’ora e la vettura di serie più veloce del mercato. Nel corso dei 16 anni di produzione la Lamborghini Countach venne aggiornata sia a livello estetico che meccanico: man mano però venne meno la purezza avveniristica della Countach prima maniera, che portava con sé tutto l’allure da showcar. Ma una Lamborghini è sempre eccesso, brivido, provocazione: e la Countach non fa eccezione, anzi… Ad una vettura prodotta in 10 unità al mese era concesso tutto, dall’essere intrinsecamente scomoda al diventare un po’ kitsch. Per la discrezione bisognava cercare altrove.
Forbici che puntano al cielo. La prima serie, LP400 venne prodotta tra il 1973 e il ’77 e viene indicata come “periscopica”. Questo soprannome si deve al fatto che uno degli esemplari preserie montava un particolare specchietto retrovisore periscopico, che eliminato sul modello di serie lasciò spazio ad una presa d’aria sul tetto. Dopo circa 150 esemplari, nel 1978 la Countach LP400 lasciò il posto ad una nuova versione, la 400S: rinnovato lo spoiler frontale e i passaruota, più profilati per ospitare una nuova gommatura, più generosa. Della Lamborghini Countach 400S vennero realizzate poco meno di 250 unità, divise in tre varianti S1 ed S2 globalmente più sportive ed S3, dotate di un assetto e di un padiglione più alto per agevolare le complicate manovre per salire e scendere dalla vettura. La Countach è stata tra le primissime auto di serie con portiere ad apertura a forbice, una soluzione tanto scenografica quanto scomoda che divenne poi un vero e proprio stilema per tutti i successivi modelli Lamborghini con il nobile motore a 12 cilindri.
Sempre di più. Nel 1982 poco dopo il fallimento della Automobili Lamborghini e la creazione della “Nuova Automobili Lamborghini” venne presentata la Countach LP 5000S montava un nuovo motore di 4.754 cm³ che sviluppava la stessa potenza (375 CV a 7.000 giri al minuto). La nuova unità era dotata però di una coppia motrice più robusta e una diversa rapportatura del cambio che migliorava l’erogazione e la ripresa. La 5000S a differenza delle versioni precedenti montava inoltre una più avanzata accensione elettronica. Un leggero aumento di peso, ma soprattutto un peggioramento del profilo aerodinamico determinarono un abbassamento della velocità massima: 290 km/h. Contemporaneamente anche alcuni dettagli interni vennero rivisti. Della Lamborghini Countach 5000S vennero realizzate circa 320 unità.
Nemesi. Nel 1984 venne presentata la vera e autentica nemesi della Lamborghini Countach, la Ferrari Testarossa. Questo spinse i tecnici Lamborghini ad affinare la Countach, il modello di punta della Casa del Toro non doveva sfigurare. La nuova versione identificata come “Quattrovalvole” come facilmente intuibile introduceva l’importante novità delle quattro valvole per cilindro. Il potente V12 venne ulteriormente migliorato, con una cilindrata che adesso superava di slancio i 5 litri (5.167 cm³) e prevedeva sei carburatori verticali Weber 44 DCNF. L’adozione di questo gruppo di carburatori, rese necessario lo sviluppo di un nuovo cofano motore che erano montati sopra al motore, ridusse ancora la già scarsa visibilità posteriore. La casa per questa nuova versione dichiarava una potenza di 455 CV. A richiesta il vistoso alettone posteriore, un optional scelto da buona parte dei clienti: più per fini estetici che aerodinamici. Per la Countach 5000S Lamborghini dichiarava una velocità massima a 295 km/h. Dal 1987 vennero introdotte anche delle vistose minigonne laterali che si raccordando alla base degli ampi passaruota. La Lamborghini 5000S fu la prima versione a superare le 600 unità, con un totale di 631 esemplari prodotti.
Ultimo atto. Nel 1989 per celebrare i 25 anni della Lamborghini, venne presentata la Countach Anniversario. Ultimo modello della linea evolutiva vantava numerosi miglioramenti, quasi un terzo dei pezzi che componevano l’auto vennero rinnovati. Gran parte degli aggiornamenti estetiche derivavano dal prototipo Countach Evoluzione del 1986, tra le primissime vetture a fare uso della fibra di carbonio, un progetto che porta il nome di un certo Horacio Pagani, divenuto poi un costruttore indipendente. Il comparto aerodinamico della Countach Anniversario venne rivisto: con prese d’aria ridisegnate e ingrandite, nuove minigonne integrate nella parte bassa dell’auto e una nuova geometria per le sospensioni. Uno studio più attento dell’ aerodinamica consentì di toccare nuovamente una velocità massima di 300 km/h. Rimase in produzione fino al 1990 quando venne sostituita da un’altra leggenda, la Lamborghini Diablo. Della Lamborghini Diablo Anniversario vennero realizzate 658 unità.
Sogni proibiti. Pensata per una clientela che in piena crisi pertrolifera non aveva paura di osare e ostentare, la Lamborghini Countach è l’antitesi della razionalità: è passione pura. Una sportiva docile solo a bassa velocità, potente e feroce domabile (a fatica) solo dai piloti più esperti, era essa stessa una dimostrazione di forza e voluttà al tempo stesso e ciò l’ha resa iconica dal primo momento: film, telefilm e videoclip hanno contribuito a rafforzare la sua immagine sino a renderla parte integrante dell’iconografia fluorescente tutta neon e sintetizzatori anni 80. Ma come tutti i miti, la Countach un tempo prestabilito non ce l’ha, quanto meno non nel cuore degli appassionati che continuano a sognarla.