La Lancia Y coniuga praticità ed eleganza offrendo centinaia di combinazioni per la personalizzazione: una piccola ammiraglia che si adatta ad ogni contesto.
La Lancia Y viene presentata nel 1995, un momento di grande fermento per il gruppo Fiat: vengono proposti modelli innovativi che non mancano di riscuotere grandi successi. La piccola torinese di Casa Lancia raccoglie il testimone dall’Autobianchi Y10, un’utilitaria tanto compatta quanto snob, a suo agio nelle commissioni quotidiane quanto nello struscio per le vie più eleganti e i locali più “in”.
Fil rouge. La Lancia Y ha la rara dote di infondere il “vecchio piacere” delle cose ben fatte: salendo a bordo si apprezza subito lo stile ricercato e la cura del dettaglio, che ben si sposa con i raffinati rivestimenti interni. Un mix di classico e moderno giocato sapientemente. Un profilo ad arco corre attorno alla carrozzeria separando la fiancata, l’inconfondibile firma di Enrico Fumia. Un elemento che reinterpreta la nervatura della Lancia Ardea, un’altra piccola grande Lancia del passato; mentre i volumi tondeggianti del frontale con il grande cofano a cappello fanno eco all’ammiraglia Aurelia. Sul frontale, l’immancabile calandra cromata con il piccolo scudetto al centro, diviso in due parti simmetriche da una venatura. Con l’introduzione dell’allestimento “Elefantino Blu”, la griglia anteriore deiventerà in tinta carrozzeria. Un altro elemento distintivo della nuova Y è la maniglia annegata nel montante: una soluzione pratica e di grande eleganza che contribuisce alla pulizia della linea.
Lo stile. La gestazione della sostituta della Y10 inizia nel 1992. La commessa venne affidata al Centro Stile Lancia e a I.D.E.A. Institute, ma la proposta vincente sarà quella del Centro Stile Lancia: il progetto viene guidato da Enrico Fumia e Nevio Di Giusto. Tra i modelli di stile iniziali, viene realizzata anche una 3 porte compatta, (poi scartata) dalle linee molto simili a quelle della Fiat Palio. Fumia definisce il concetto alla base del design “quadrifrontale”. Nella vista laterale, l’elemento chiave è un arco, a divisione della fiancata tangente ai passaruota, presente anche sulla Autobianchi Y10.
Personalizzazioni da record. Sul fronte dell’allestimento, al momento del lancio, nel 1995 le linee di prodotto sono 3: LE, LS ed LX. Successivamente sono stati introdotti gli allestimenti Elefantino Blu, Elefantino Rosso e Cosmopolitan. Sulla più completa, LX, si può scegliere tra i rivestimenti in Alcantara o la pelle pregiata “Connolly”, mentre la plancia e pannelli porte sono impreziositi da inserti effetto legno. Il reparto color&trim del Centro Stile, guidato da Rossella Guasco sviluppa il programma di personalizzazione “Kaleidos”. Disponibile per tutti i modelli, prevedeva ben 100 colorazioni extra serie, tra vernici pastello e metallizzate: 25 le tonalità di blu, 16 le tinte viola, 25 le verdi, 15 tra grigi e marroni, e 19 rossi, oltre alle 12 tinte standard… Un record mondiale! Per gli interni, il rivestimento del cruscotto, che può essere in tessuto, Alcantara o pelle (in base all’allestimento scelto) è in tinta con la carrozzeria. Sempre per quanto riguarda gli interni, una novità era rappresentata dal quadro strumenti in posizione centrale, un nuovo stilema distintivo del modello, ripreso anche sulle generazioni successive della Lancia Y.
Triplice identità. L’allestimento LE, disponibile inizialmente con la sola motorizzazione 1.2 8v, (poi anche con la 16v), non ebbe molto successo e venne infatti rimpiazzato nel 1998 dalla Elefantino Blu, il nuovo modello base offriva una dotazione di serie analoga ma un prezzo inferiore. Particolarità della Elefantino Blu, la calandra in tinta con la carrozzeria in luogo di quella cromata. L’enorme successo di questa versione fece sì che la Lancia Y prima serie venisse comunemente indicata come ”Elefantino” anche negli altri allestimenti. Sufficientemente equipaggiato, e dotato di un livello di comodità superiore alla media, questo allestimento prevedeva rivestimenti interni e colorazioni vivaci molto apprezzati da un pubblico giovane (o giovanile) che voleva distinguersi. Altra versione molto apprezzata dalla clientela è la “LS”, che offriva una dotazione di buon livello: eleganti i rivestimenti in tessuto, nelle tinte rosso, blu o verde; di serie il contagiri e il sensore della temperatura esterna, così come chiusura centralizzata e servosterzo. Dal 1998, vengono integrati anche i poggiatesta posteriori, il climatizzatore manuale e gli specchietti retrovisori elettrici e riscaldabili. Questa versione era abbinata inizialmente ai motori 1.2 8v e 1.4 12v, successivamente anche al 1.2 16v. Al vertice la lussuosa “LX”, equipaggiata con retrovisori elettrici in tinta con la carrozzeria, fendinebbia, pneumatici maggiorati, rivestimenti pregiati in Alcantara: fino al 1998 disponibili nei colori rosso, verde o bianco; poi, nei colori grigio con inserti rossi, blu con inserti azzurri e beige con inserti marroni. A richiesta gli interni in pelle “Connolly”, nei colori rosso, beige e verde. Anche per questo modello la dotazione si è gradualmente arricchita integrando il climatizzatore, i cerchi in lega diamantati e l’ABS.
La piccola sportiva. Nel 1998 debutta la “Elefantino Rosso”, per la più sportiva della gamma Y, il marketing propone il nome della mascotte della squadra corse HF. Questa versione, spinta dal nuovo 1.2 16v da 86 cv adottava cerchi in lega bruniti da 15″, specchietti retrovisori grigio titanio e calandra in tinta con la carrozzeria. All’interno rivestimenti con cuciture a contrasto rosse per volante e il pomello del cambio, rivestiti in pelle. La strumentazione interna era retroilluminata in rosso anzichè verde. Questa motorizzazione sulla versione Elefantino Rosso, (come la cugina Punto Sporting) era dotata di un cambio con il rapporto finale più corto, assetto ribassato con barre stabilizzatrici maggiorate e una scatola dello sterzo più diretta. La Lancia Y Elefantino Rosso raggiungeva i 177 km/h di velocità massima ed era l’unica a montare degli specifici cerchi i in lega leggera da 15″ bruniti con misura 195/50. Per il mercato estero vengono proposte la “Cosmopolitan”, che prendendo il nome dalla omonima rivista, è una LX con dettagli in color titanio, e la Elefantino Blues, derivata dalla Elefantino Blu, con in più autoradio Clarion con lettore cd, specchietti in tinta carrozzeria e airbag guidatore.
A tutto sprint! La Lancia Y viene assemblata nell’impianto SATA di Melfi (Pz) sul pianale accorciato ed opportunamente modificato della Fiat Punto, il passo è più corto di 70 mm. L’assetto è ribassato di 10 mm, con molle e ammortizzatori specifici; l’attuatore del servosterzo è più pronto e mantiene l’idroguida attiva fino a 60 km/h. I motori sono tutti benzina, (anche questi in condivisione con la Punto) divisi fra la famiglia “FIRE” nelle cilindrate 1108 e 1242 cc 8 valvole, più il 1.4 a 12 valvole “Pratola Serra” da 80 cv (75 CV in versione depotenziata per l’estero). Tre i cambi disponibili: manuale 5 e 6 marce (1.2 “6 Way”), automatico a variazione continua (ECVT, solo sulla 1.2). Lo scarso successo della motorizzazione 1.4, portò, poco dopo, alla sua sostituzione in favore di un 1.2 da 86 cv, dotato di iniezione Multipoint sequenziale. Una potenza notevole per un 1.2 dell’epoca, capace di erogare una coppia di 113 Nm a 4500 giri/min, raggiungendo il picco di potenza a 6000 giri/min. Il nuovo 1.2 è il più veloce della sua categoria ed è tuttora fra i migliori motori aspirati di questa cilindrata, per erogazione e rendimento. Particolare il sistema di comando della distribuzione: l’albero a camme delle valvole di scarico è comandato da una cinghia dentata; da questo, un rinvio a ingranaggi aziona le valvole di aspirazione invece della singola puleggia, consentendo l’adozione di un coperchio della distribuzione di dimensioni inferiori. Questo motore era presente sull’allestimento Elefantino Rosso, ma equipaggiava anche le versioni LS ed LX, che pur dotate di un allestimento più elegante e votato al comfort, erano in grado di raggiungere la stessa velocità massima e di scattare sul chilometro da fermo in 33,3 secondi.
Maquilage. Nell’ottobre del 2000, al Salone di Parigi la Lancia Y si rifà il trucco: la calandra è più grande, l’adozione di nuovi paraurti (che integrano nuovi fendinebbia) portano ad un leggero aumento delle dimensioni, con una lunghezza che passa da 3,72 a 3,74 m. Nuovi i gruppi ottici, rivisti nelle grafiche; mentre copriruota e cerchi in lega vengono ridisegnati. La modanatura laterale che corre lungo la fiancata dell’auto è più spessa e in tinta carrozzeria. All’interno i sedili presentano una nuova conformazione, con poggiatesta forati in luogo di quelli pieni; il volante è simile a quello della Lybra. La plancia rimane immutata, ma non è più disponibile il materiale “soft-touch”. Nelle versioni non climatizzate, il ricircolo dell’aria a pulsante è sostituito da una leva meccanica, il tasto del climatizzatore è incorporato sulla pulsantiera centrale insieme all’hazard. Il quadro strumenti è più leggibile anche per via della nuova illuminazione a led. Le versioni più accessoriate LX e Elefantino Rosso, proponevano una dotazione di serie “importante” per la categoria, con ABS, airbag lato guida e passeggero, climatizzatore, servosterzo, sedile posteriore sdoppiato con poggiatesta e l’autoradio Blaupunkt con 6 altoparlanti con impianto di navigazione satellitare integrato. Per il rivestimento interno viene utilizzato il Castiglio, un materiale simile all’Alcantara, ma meno raffinato…
La prova di Quattroruote. La Lancia Y viene provata da Quattroruote nell’aprile del 1997, in versione LX. La Y si fa apprezzare immediatamente per la brillantezza, il valido 1.2 guadagna il 30% di potenza in più: con 86 cv supera la precedente 1.4. Il nuovo motore è molto elastico e piacevole; pronto ai bassi e grintoso agli alti regimi per merito della buona distribuzione della coppia. Il cambio è molto valido, morbido e preciso negli innesti, è caratterizzato da rapporti ben scalati con quinta marcia di potenza. Ciò contribuisce alla brillantezza e consente di affrontare viaggi autostradali senza affanni. La velocità massima rilevata è 176 km/h, anche in questo caso superiore alla 1.4 (169,1 km/h). La ripresa è pronta, ma a stupire è l’accelerazione, lo 0-100 km/h è coperto in 11 secondi, mentre il chilometro viene percorso in 33 secondi. Valori che superano le più brillanti 1.4… Lo sterzo, come ci si aspetta da una citycar, è leggero, un comando abbastanza progressivo nell’impostazione delle traiettorie ma potrebbe essere più pronto e preciso soprattutto nei piccoli angoli. In curva la stabilità è elevata, la Lancia Y supera la prova a 110 km/h, un valore che metterebbe in difficoltà auto ben più grandi… Il rollio è sensibile ma non compromette l’aderenza, forzando il ritmo emerge un naturale sottosterzo, contenibile con il rilascio dell’acceleratore. In caso di manovre brusche, il retrotreno tende ad alleggerirsi e a scomporsi, pur mantenendo una certa progressione. Le sospensioni assorbono bene le asperità, i loro limiti emergono solo sui percorsi più accidentati. Interessanti i consumi: a 60 all’ora si toccano i 28 km/l, che salgono a 19,6 a 90 km/h. A 130 km/h costanti si ha un’autonomia di 550 km, con un consumo pari a 12,3 km/l.
Amatissima Y. Tra il 2000 e il 2003 vengono presentate diverse edizioni speciali: DoDo, Unica, Vanity e la “Nuova LS”. A causa della normativa antinquinamento Euro 3, le versioni 16v vengono depotenziate a 80 cv, in modo da ridurre le emissioni con una erogazione più lineare e “corposa” ai bassi e medi regimi. Con la nuova normativa anche il 1.2 8v da 60 cv, viene modificato: guadagna il sistema di iniezione sequenziale Multipoint, ma perde un po’ della grinta della variante precedente Singlepoint. Sparisce quindi il propulsore 1108 cc da 54 cv. Nel settembre 2003, dopo otto anni di onorata carriera e ben 802.605 esemplari prodotti, debuttò la sua erede, la Lancia “Ypsilon”, ancora più lussuosa e tecnologicamente avanzata, ma anche meno piacevole da guidare. La Lancia Y, è ormai una youngtimer a tutti gli effetti, perfetta per l’uso cittadino, non si tira indietro in caso di trasferte più lunghe. La Y è l’ideale per chi desidera un’auto compatta, ricercata e briosa a un prezzo contenuto. Vista la vocazione raffinata, meglio puntare alle versioni più accessoriate come LX ed Elefantino Rosso, se si gradisce un immagine più sportiva. Per i più eccentrici qualcuna delle rar(issim)e Y in allestimento “Kaleidos”.