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11/02/2004 | di Redazione Ruoteclassiche
L’ANELLO MANCANTE
Delle tre roadster aerodinamiche realizzate per la Liegi-Roma-Liegi del 1938 erano rimaste solo alcune fotografie e le misure del passo e delle carreggiate. All’Audi questo è stato sufficiente per farle ricostruire ex novo con l’ausilio delle tecniche CAD. Carrozzeria in alluminio, motore a sei cilindri di due litri, 70 CV a 160 km/h di velocità […]
11/02/2004 | di Redazione Ruoteclassiche

Delle tre roadster aerodinamiche realizzate per la Liegi-Roma-Liegi del 1938 erano rimaste solo alcune fotografie e le misure del passo e delle carreggiate. All'Audi questo è stato sufficiente per farle ricostruire ex novo con l'ausilio delle tecniche CAD. Carrozzeria in alluminio, motore a sei cilindri di due litri, 70 CV a 160 km/h di velocità di punta.

Tre Wanderer "Stromlinie Spezial" furono realizzate per partecipare nel 1938 e nel 1939 alla Liegi-Roma-Liegi, massacrante competizione su strada di 4700 km da percorrersi alla media di almeno 50 km/h. Di queste tre Wanderer si persero le tracce durante il conflitto. Così, quando Thomas Frank, oggi responsabile di "Audi Tradition", si avventurò nell'impresa di far rivivere quelle vetture, dovette impiegare due anni per individuare le caratteristiche originali della meccanica e della carrozzeria.

Werner Zinke, cui fu affidato il compito della ricostruzione, ammette che punto di partenza furono soltanto alcune fotografie del tempo e il valore del passo delle carreggiate; per il resto fu necessario riprogettare con tecniche CAD i componenti dell'autotelaio e i piani di forma della carrozzeria sulla scorta delle poche immagini d'archivio.È stata così costruita una sottile armatura di tondini metallici sulla cui base è stato realizzato il tipico mascherone in legno per potervi battere a mano i pannelli d'alluminio che componevano la carrozzeria.

L'estetica della "Stromlinie Spezial" richiamava nettamente gli indirizzi dell'emergente scuola "streamlining", che alla fine degli Anni 30 si manifestava in Europa e negli Usa. Le tre auto montano un 6 cilindri di 2 litri, il cui progetto originario uscì dallo Studio Porsche, alimentato da una batteria di tre carburatori, in grado di sviluppare una potenza di 70 CV a 4800 giri/min, sufficiente a far raggiungere alla vettura una velocità massima di 160 km/h.

Grazie a queste tre vetture, la storia dei quattro anelli (Audi, DKW, Horch e Wanderer) che formano il marchio Auto Union si arricchisce e si completa. I primi due marchi si legarono nel 1928, quando l'Audi fu incorporata nella Zschopauer Motorenwerke Jorgen Sckafte Rasmussen, azienda che produceva le vetture leggere DKW. Poi a loro si aggiunse, nel 1932, la Horch e più tardi, lo stesso anno, la Wanderer, un'industria che aveva iniziato l'attività producendo biciclette, motocicli e poi vetturette: il quarto anello, forse il più importante perché portò in dote all'Auto Union Ferdinand Porshe che già dal 1930 forniva la sua consulenza tecnica alla Wanderer.

Le "Stromlinie Spezial" uscite dalla ricostruzione completa dispongono di un motore a 6 cilindri in linea di due litri (1950 cm³) che, alimentato con tre carburatori (nella foto), è capace di erogare 70 CV a 4800 giri/minuto, con una potenza specifica di 35,9 CV/litro. La trazione è sulle ruote posteriori, mentre il cambio è a 4 marce con overdrive.

Allestita su un passo di 2,64 metri, la vettura è lunga 4,35 metri, larga 1,65 metri, alta 1,28 metri e pesa a vuoto 900 kg. Il serbatoio carburante ha una capacità di 120 litri. Velocità massima di 160 km all'ora.

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