Si è chiusa domenica 25 maggio la due giorni del Concorso d’Eleganza Villa d’Este che ha visto anche la casa d’aste Broad Arrows impegnata in due distinti eventi, con numerose auto interessanti in cerca di un nuovo proprietario. Ve ne avevamo anticipate alcune e adesso è ora di vedere quali sono quelle ad aver raggiunto il prezzo più alto, insieme a qualche sorpresa e considerazione sull’andamento del mercato.
Ferrari vecchia fa buon brodo
Iniziamo subito con una notizia che in realtà non è una notizia: le Ferrari sono costantemente in cima alla classifica di gradimento in ogni asta, e anche qui il primo e il terzo gradino di questo podio immaginario sono stati occupati da due vetture di Maranello. La prima è la 166 Spyder Corsa del 1948, carrozzata Ansaloni, una delle prime macchine prodotte da Enzo Ferrari. È stata per 50 anni di proprietà della stessa famiglia negli Usa e ha un notevole pedigree sportivo, con un sesto posto alla Targa Florio del 1948 e due presenze alla Mille Miglia, nel 1948 e nel 1949. La stima massima di 7 milioni e mezzo di euro si è rivelata esatta, visto il prezzo finale di 7.543.750 euro.
Con la F40 non si sbaglia mai
In questo caso si è fermata alla stima minima, battuta a 2.312.500 euro, ma la Ferrari F40 convertita privatamente in versione “Competizione” alla fine degli anni 90, ispirandosi alle F40 LM di Michelotto, è stata comunque la terza vettura più costosa. Tra le particolarità di questo esemplare, il V8 biturbo da 2.9 litri potenziato a circa 648 CV e la presenza nel lotto di numerose parti di ricambio, come i due cofani, un monoblocco e tre set di cerchi Speedline da gara.
Affascinante 90enne
Al secondo posto si è piazzata la Talbot Lago T150 C Lago Speciale, carrozzata Figoni e Falaschi del 1938. Se avete avuto la pazienza di leggere per intero il suo nome, vi sorprenderete nello scoprire che nonostante i 3.606.250 di euro sborsati dal nuovo proprietario, non si è nemmeno avvicinata alla stima minima di Broad Arrows, che la collocava a quota 4 milioni e mezzo. Le “prewar”, pur essendo delle vere e proprie sculture su quattro ruote, fanno più fatica a trovare estimatori, se non altro per un fattore anagrafico. Chiunque se la sia aggiudicata, potrà godere delle forme sinuose che evocano la Belle Époque e pensare a quante cose avrebbero da raccontare quei sedili: l’auto fu acquistata - prima dell’invasione della Francia da parte dei nazisti - da un commerciante ebreo, che riuscì a nasconderla e miracolosamente utilizzarla una volta ritornato in patria nel 1946.
Bellezze italiane
Esattamente nel range di prezzo indicato nelle stime è andata venduta la Siata 208S Motto Spider del 1954, vincitrice del premio d’onore a Villa d’Este nel 2013. Tra gli anni 70 e 80 era stata equipaggiata con un V8 Ford ma, caso più unico che raro, il suo motore V8 Fiat fu ritrovato e nuovamente installato. Il passaggio di consegne al nuovo proprietario è avvenuto per la cifra di 1.750.000 euro. Poco meno, a 1.525.000 euro, è invece passata di mano la Ferrari 275 GTS del 1965, che ha fatto girare la testa ai presenti soprattutto per lo splendido colore - originale di fabbrica - Rosso Rubino chiaro, che esalta le forme di questa potente spider. Spinta dal V12 Colombo da 3.3 litri e 260 cavalli, poteva vantare la certificazione completa Ferrari Classiche: motore, telaio e carrozzeria.
La star è giapponese
Per finire, una splendida Mercedes-Benz 300 SL Roadster del 1957 è stata venduta a poco più di un milione di euro, mentre la sorella coupé non ha raggiunto il prezzo di riserva. Una rara BMW M1 del 1980 ha superato la stima massima di 550 mila euro svettando fino a quota 602.500, ma la performance più sorprendente è quella della Honda NSX-R del 2003 che ha effettivamente di poco sfiorato la stima massima di 950 mila euro. Infatti, è stata venduta a 934.375 euro e questo colloca ufficialmente la supercar giapponese degli anni 90 nell’Olimpo delle vetture da collezione, qualcosa di impensabile fino a pochi anni fa.