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“Le Fuoriserie”, in edicola la quarta uscita

Esce in allegato con Ruoteclassiche di maggio il quarto volume de “Le Fuoriserie” (144 pagine, 4,70 euro, oltre ai 5,20 euro della rivista), dedicato alle novità del biennio 1962-63. Sono anni di svolta per l’automobile. Per la prima volta alcuni stilisti cercano di affrontare in modo serio i temi della sicurezza e, soprattutto sui modelli sportivi, dell’aerodinamica. Si sperimentano linee più morbide e filanti, limitando al minimo le spigolosità, e si scopre che le due cose, sicurezza e aerodinamica, possono benissimo coincidere. Maniglie, serrature e modanature vengono incassate o alloggiate all’interno di rientranze ricavate nella carrozzeria. Si dà ai paraurti, prima aggressivi (tanto che le loro sporgenze prendevano il nome di rostri), un disegno marcatamente difensivo. Parabrezza e lunotto diventano più avvolgenti ed estendono le proprie superfici per offrire al pilota una migliore visibilità; allo stesso scopo, i proiettori anteriori diventano grandi e persino doppi, mentre i gruppi ottici posteriori, prima puntiformi, aumentano le loro superfici. Queste linee guida, indicate da Ghia in un articolo apparso su Quattroruote nel febbraio del 1962, vengono subito recepite da tutti i carrozzieri che le introdurranno gradualmente sui loro modelli. La conseguente nuova generazione di fuoriserie si annuncia già a Ginevra, dove Pininfarina presenta un significativo prototipo Alfa Romeo spider su meccanica “2600” che anticipa la linea della “Duetto”, un modello che uscirà nel 1966. Indicative di questo orientamento sono anche la Lancia “Flavia Sport” di Zagato e la Fiat “600 D” aerodinamica di Vignale. Naturalmente il percorso è solo all’inizio e i maggiori successi dei nostri carrozzieri continuano a essere determinati dall’originalità, dall’eleganza e dallo stile delle loro creazioni. Tra le novità di questo biennio (un centinaio i modelli, fra prototipi e vetture di serie, illustrati nel volume), la Triumph “Spitfire”, l’Iso Rivolta “Grifo” di Bertone, l’originale Fiat “1500 GT” di Ghia, l’innovativa Alfa Romeo “GTZ” di Zagato, la “Giulia Sprint GT” di Bertone e la “Sigma” di Pininfarina, presentata a Torino a fine 1963, che afferma in modo perentorio l’esigenza della sicurezza, indicando concretamente come dovrà essere l’auto del futuro.

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