Basterebbe il numero (record) di spettatori per dare un'idea di cosa sia stata la Le Mans Classic 2018: 135 mila spettatori, il 10% in più dell'edizione precedente, quella del 2016.
In realtà, per inquadrare correttamente l'evento, organizzato congiuntamente da Peter Auto e l'Automobile Club de l'Ouest ogni due anni, bisogna spiegare che cosa ha attratto sul circuito della Sarthe un pubblico così numeroso. Parliamo, per esempio, delle oltre 700 vetture storiche da competizione o degli oltre 1.000 piloti di trenta nazionalità differenti, tra i quali finanche dieci vincitori della 24 Ore di Le Mans. Oppure, per continuare, delle parate in pista, delle 8.500 vetture di sessanta marchi diversi in rappresentanza di 200 club, delle celebrazioni del settantesimo anniversario della Porsche e dei 40 anni dalla vittoria dell'Alpine alla 24 ore di le Mans, dell'asta Artcurial o del concorso le Mans Heritage Club, oppure della spettacolare Little Big Mans, uno speciale momento dedicato a giovanissimi piloti, e dei circa duecento espositori del settore automobilistico e "vintage". La corposa fotogallery qui sotto è piuttosto eloquente: non perdetevela.
Porsche, Porsche dappertutto. Era impossibile dentro e fuori il perimetro del tracciato non imbattersi in una Porsche qualsiasi: potevi dare un calcio a un sasso e trovarci sotto una 911... Chiaramente anche alla Le Mans Classic si sono festeggiati i 70 anni della marca, a cominciare da una parata guidata dalla 356 numero uno guidata per l'occasione da Felix Porsche, l'ultimo figlio di Ferry Porsche, con Felix Lange, cugino di Felix Porsche e nipote di Ferdinand Piëch. Il Museo Porsche di Stoccarda ha spedito a Le Mans i gioielli di famiglia, affidandone alcuni ai mostri sacri della storia della gara: la 356 Coupé SL (1951), una 911 Carrera RSR (1973) affidata a Derek Bell (cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans), una 911 2.5 ST a Marc Meurer (Ceo di Porsche Francia), una 906 Carrera 6 (1966) guidata da Romain Dumas (due volte vincitore della corsa), una 908/3 (1970) data nientemeno che a Henri Pescarolo (quattro volte vincitore), la 962 Richard Mille (partner principale della Le Mans Classic) e la 911 GT1 prima assoluta dell'edizione 1998 affidata infine a Stéphane Ortelli (uno dei tre piloti dell'equipaggio vincitore). Così, per dire...
Mercedes da record. L'asta Artcurial, intanto, ha segnato nuovi primati: protagonista di questa vendita è stata una Mercedes-Benz 300 SL Roadster del 1963 con appena 1380 km e con un solo proprietario, che ha raggiunto la cifra record di 3.143.000 euro, più del doppio della sua stima. Mai prezzo più alto è stato pagato anche per una rara bandiera rara utilizzata per dare il via della 24 Ore di Le Mans nel 1967, aggiudicata a 32.500 euro, circa 32 volte la sua stima.