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02/02/2023 | di Redazione Ruoteclassiche
Le tre regine Ferrari a Palm Beach
A Palm Beach Cavallino Classic ha premiato tre Ferrari storiche: una 410 Superamerica del 1956, una 250 MM Berlinetta Pinin Farina del 1953 e una 512 M del 1971
02/02/2023 | di Redazione Ruoteclassiche

A Palm Beach la trentaduesima edizione di Cavallino Classic ha premiato le tre Ferrari storiche più belle: una 410 Superamerica del 1956, una 250 MM Berlinetta Pinin Farina del 1953 e una 512 M del 1971

Il prestigioso concorso di eleganza dedicato alle Ferrari storiche ha celebrato a Palm Beach il centenario della 24 Ore di Le Mans, con una classe dedicata alle Rosse che vi hanno corso. Centoventicinque le Ferrari d’antan che hanno riempito il prato del The Breakers di Palm Beach. Quest’anno sono stati conferiti tre Best Of Show, in rappresentanza di tre categorie, miglior GT, miglior vettura da competizione e restauro meglio riuscito, con certificato di Ferrari Classiche.

I trofei. Il premio Overall Outstanding Ferrari Granturismo è stato assegnato alla Ferrari 410 Superamerica del 1956, telaio 0483 SA, dal 2004 nelle mani della collezionista americana Anne Brockinton Lee. Esposta al Salone di Parigi del 1956, la vettura è caratterizzata da una forma spettacolare con le sue alte pinne posteriori. Chiamata Superfast I, per distinguerla dalle successive serie di Ferrari Superfast, ha una velocità massima di quasi 300 km/h. Pensata per il mercato americano, era stata importata negli Stati Uniti con destinazione Los Angeles, subito dopo il Salone di Parigi. Ha avuto una lunga serie di proprietari, tutti americani, con l’unica eccezione di un collezionista inglese.

Come alla 1000 Miglia. Il premio Overall Outstanding Ferrari Competition è andato poi alla Ferrari 250 MM Berlinetta Pinin Farina del 1953, telaio 0258 MM, di proprietà del collezionista americano Brian Ross. La vettura debuttò alla Mille Miglia 1953 con il conte Bruno Sterzi e Giulio Rovelli, numero di gara 627. Dopo la Mille Miglia, disputò la Coppa d’Oro delle Dolomiti (pilota Franco Cornacchia) e la 12 Ore di Pescara (piloti Franco Cornacchia e Antonio Stagnoli), sempre nel 1953. Nel ’56 la vettura, importata negli Stati Uniti, iniziò la sua carriera sportiva americana con George Arents, prima di essere rivenduta all’inizio del 1957. Nell’attuale collezione dal 2013, è stata recentemente restaurata nell’esatta configurazione che aveva alla Mille Miglia del suo debutto.

Il restauro da record. Il terzo Best of Show, una novità a Cavallino Classic, Overall Outstanding Ferrari, dotata del “Libro Rosso”, attribuito alla più meritevole tra le vetture dotate della Certificazione rilasciata da Ferrari Classiche, è stato assegnato alla 512 M del 1971, telaio 1020. È di proprietà del collezionista americano Lawrence Auriana. La vettura corse la 24 Ore di Le Mans nel 1971, finendo al terzo posto. Molte gare dopo, nel settembre 1974, la 512 M, guidata da Luigi Chinetti Jr., Paul Newman e Graham Hill, stabilì il record del mondo di velocità a Bonneville, sul mitico tracciato del Bonneville Salt Flats Race Track. In quell’occasione, conquistò cinque record del mondo di velocità, tra cui quello sulle 10 miglia con una media di 174,763 miglia orarie (281,254 km/h). Ha ritirato il trofeo l’attuale proprietario: è salito sul palco accompagnato da Luigi Chinetti Jr. e da uno dei meccanici che si occuparono della vettura sia a Le Mans sia a Bonneville.

Passerella in autostrada. Innumerevoli gli altri riconoscimenti alle Rosse heritage. Il concorso, che si è svolto alla fine di gennaio, ha avuto un prologo per le strade della Florida, da Deerfield Beach a Palm Beach. Ospite d’eccezione della celebrazione Great Ferraris at Le Mans, Luigi Chinetti Jr, che ha raccontato quando, da bambino, ebbe modo di assistere al successo del padre Luigi Chinetti alla 24 Ore di Le Mans del 1949, primo successo internazionale per la Casa di Maranello. A pochi metri da lui, la vettura di quella vittoria: la Ferrari 166 MM Barchetta Touring del 1949, telaio 0008 M.

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