L’Opel Omega compie 35 anni - Ruoteclassiche
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28/06/2021 | di Andrea Zaliani
L’Opel Omega compie 35 anni
Nel 1986 l'Opel mette in atto un’importante evoluzione produttiva, presentando al pubblico la nuova Omega. La vettura che dopo più di trent’anni ha mandato in pensione la Rekord segna una svolta nella filosofia costruttiva della Casa tedesca.
28/06/2021 | di Andrea Zaliani

Nel 1986 la Opel mette in atto un’importante evoluzione produttiva, presentando al pubblico la nuova Omega. La vettura che dopo più di trent’anni ha mandato in pensione la Rekord segna una svolta nella filosofia costruttiva della Casa tedesca.

Prodotta dal lontano 1953, in oltre sette milioni di esemplari, la Opel Rekord per molti anni è stata uno dei punti di riferimento nella categoria delle berline dalle dimensioni generose e prestazioni pacate. Alla base della Omega, invece, c’è una filosofia imperniata su un design rinnovato, in grado di sfruttare accurate ricerche aerodinamiche per migliorarne anche l’aspetto dinamico. Il frontale spiovente, le fiancate lisce, i finestrini avvolgenti creano una forma slanciata. All’atto pratico, ciò si traduce in un coefficiente aerodinamico -Cx compreso fra 0,28 e 0,30 (a seconda delle versioni) - decisamente interessante per l’epoca e la categoria. Tutto questo, unitamente alla cura dedicata alla tecnica e alla composizione dei vari componenti vale alla Casa tedesca il secondo premio di “Auto dell’Anno” nel giro di tre anni, dopo quello conquistato con la Opel Kadett-E.

Gamma articolata. La prima generazione sarà disponibile in due varianti di carrozzeria, berlina quattro porte e station wagon. Molteplici le motorizzazioni disponibili: da benzina di 1.800 cc e 2.000 cc e 2.300 Diesel e turbodiesel fino a energici 6 cilindri 3.000 a 12 e 24 valvole da 177 cv e 204 cv. Da non dimenticare anche la versione realizzata in collaborazione con la Lotus, nel 1989. Complessivamente l’Omega-A, per alcuni versi, presenta moderne soluzioni. Per esempio, è una delle poche 2 litri europee equipaggiate di convertitore catalitico a tre vie. Non solo: adotta pure sospensioni DSA (Dynamic Safety), la cui particolare geometria permette di contrastare la tendenza a sbandare in caso di frenata su un fondo stradale con diversa aderenza. Il suo ampio consenso è ben rappresentato dai numeri di vendita. Prodotta nello stabilimento Rüsselsheim fino al 1993, questa generazione sarà venduta in oltre 900 mila esemplari.

1994: tempo di Omega-B. Ai primi di marzo del 1994 entra in produzione la seconda generazione. Il nuovo modello, progettato per rispondere al sempre maggiore interesse su temi come la sicurezza, il comportamento su strada e la compatibilità ambientale, si vanta una soddisfacente abitabilità interna e motori maggiormente efficienti. Quest’ultimi, a benzina ECOTEC a 4 e 6 cilindri con distribuzione a 4 valvole per cilindro, da 136 cv fino a 210 cv, rispondono già alle più recenti normative sulle emissioni proposte per il 1996. Stando alla documentazione ufficiale, inoltre, sono capaci di ridurre i consumi fino al 12,5%. Analogamente, il nuovo 6 cilindri turbodiesel (da 130 cv) consuma in media 7,4 litri di gasolio ogni 100 km. Il consumo medio dell'intera gamma Opel Omega segna un abbattimento di circa l’8%.

Ancora più sicurezza. La nuova Omega è più lunga, larga e alta della serie precedente. Spostando in avanti il parabrezza di 186 mm, i tecnici tedeschi sono riusciti ad aumentare lo spazio a disposizione per le gambe degli occupanti. La carrozzeria più larga accresce inoltre la sensazione di spaziosità interna. La versione Station Wagon vanta una capacità massima di carico di 1.800 litri. Ripiegando lo schienale del sedile del passeggero anteriore, si può ricavare una superficie piana di carico di 2,9 metri di lunghezza. Il marchio ha lavorato scrupolosamente anche per migliorare ulteriormente il livello di sicurezza, attiva e passiva, rispetto alla serie precedente. In virtù di ciò, la nuova Omega adotta di serie di airbag "full-size" lato guida e lato passeggero, pretensionatori delle cinture di sicurezza anteriori con arrotolatori nascosti, doppie barre d'acciaio anti-sfondamento e imbottiture ad assorbimento d'energia inserite nelle porte. La sua longeva carriera si concluderà nel 2003, con la definitiva uscita di scena del modello.

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