Macchine volanti, l'improbabile Hoverschmitt 5000 di un olandese - Ruoteclassiche
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27/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Macchine volanti, l’improbabile Hoverschmitt 5000 di un olandese
Ecco come potrebbero essere le macchine volanti di domani secondo un designer dell’auto olandese, Marco van Overbeeke, che come base ha utilizzato una Messerschmitt KR200. Suggestiva, affascinante, di grande impatto scenico ma inverosimile...
27/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Ecco come potrebbero essere le macchine volanti di domani secondo un designer dell’auto olandese, Marco van Overbeeke, che come base ha utilizzato una Messerschmitt KR200.

Il 2001 è passato da qualche anno, ma di tutte le aspettative che la fantasia aveva alimentato sin dagli anni 50 del secolo scorso ben poco si è avverato. Una di queste, per esempio, prevedeva il largo impiego di macchine volanti per gli spostamenti quotidiani. Qualche tentativo c’è stato ma senza un seguito concreto. Tuttavia, c’è chi non si arrende all’evidenza e continua ad alimentare questo sogno dando sfogo all’immaginazione e alla creatività.

Uno di questi è Marco van Overbeeke, un giovane designer olandese specializzato in design automobilistico con una forte passione per le auto storiche. Ed è appunto mischiando passato e futuro che ha dato sfogo al suo miraggio di un’auto volante interpretando l’auto del futuro attraverso la trasformazione di una delle più famose microcar degli anni 50: una Messerschmitt KR200.

Non una bubble-car qualsiasi, quindi, ma il modello prodotto negli anni 50 dalla Messerschmitt, ovvero l’azienda che aveva costruito i temutissimi aerei da caccia utilizzati dall’esercito tedesco, alla quale, nel dopoguerra, è stato proibito di continuare a produrre aeroplani.

È nata così Hoverschmitt 5000, una concept car in forma “digitale” che rende omaggio al modello storico, il più idoneo, secondo Marco van Overbeeke, a rappresentare la macchina volante del futuro. Il designer olandese ha aggiunto una ruota alle tre originarie, ha allargato i passaruota per poter inglobare le ruote in fase di volo, ha schiacciato la cabina a bolla, l’ha dotata di prese d’aria simili a quelle utilizzate in Formula 1, modificato i fari e aggiunto una livrea da corsa d’epoca. Non si capisce come faccia a volare senza ali, ma è solo un dettaglio: ciò che conta è il pregevole risultato visivo.

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