Maserati Quattroporte I Serie, per attori e industriali - Ruoteclassiche
Cerca
Auto
18/03/2025 | di Redazione Ruoteclassiche
Maserati Quattroporte I Serie, per attori e industriali
La prima ammiraglia sportiva, nata nel 1963, si impone sul mercato del jet-set: nobili, star del cinema, magnati e persino l’austero capo dell’Unione Sovietica Leonid Breznev
18/03/2025 | di Redazione Ruoteclassiche

Gino Rancati, famoso e poliedrico giornalista sportivo della Rai, assunto con il primo concorso bandito dalla neonata azienda di Stato nel 1954 (a vincerlo, assieme a lui, furono Umberto Eco e Piero Angela) era amico e confidente di Enzo Ferrari (a cui suggerì il nome della F40), ma anche molto vicino a Omer Orsi, patron della Maserati negli anni 50 e 60. Fu lui a gettare il guanto della sfida alla Casa del Tridente: realizzare una berlina a 4 porte, con la stessa indole sportiva delle lussuose granturismo modenesi. Sfida raccolta dall’ingegner Giulio Alfieri, che in meno di 12 mesi, tra la fine del 1962 e l’autunno del 1963, trasforma l’idea in realtà. La nuova Maserati, numero di progetto 107, prende semplicemente il nome di Quattroporte.

La berlina più veloce. Realizzata a tambur battente, utilizza molte parti meccanica “di famiglia”, a partire dal motore V8 della 5000 GT, la top di gamma del Tridente, a sua volta derivato dalla Sport 450 S, ma con cilindrata contenuta poco al di sopra dei 4 litri (esattamente 4.136 cm3) per una potenza di 260 CV. Una potenza che, se si esclude quella (molto teorica) dei contemporanei V8 americani, non si è mai vista su una 4 porte. Che infatti viene chiamata dalla stampa di mezzo mondo “la berlina più veloce del mondo” (raggiunge infatti i 230 km/h).

Affascina i potenti. Al lancio, ha un prezzo di 6.230.000 lire, pari a oltre 13 Fiat 500. Naturalmente questa cifra, che è superiore di mezzo milione a quella necessaria per comprare una Ferrari 250 GT, non spaventa i potenziali acquirenti. I ricchi di tutto il mondo ne sono affascinati e fanno a gara per aggiudicarsene un esemplare in tempi brevi. Dal principe Ranieri di Monaco all’Aga Khan, dall’industriale Raul Gardini al calciatore Nils Liedholm, dal regista Sergio Leone agli attori Peter Ustinov, Marcello Mastroianni e Virna Lisi. Anche Alberto Sordi, noto per la sua parsimonia nelle spese, non riesce a resistere alla Quattroporte, ma ottiene dalla Maserati un comodo pagamento rateale. Persino l’austero Leonid Breznev, il segretario del Pcus dell’Unione Sovietica e quindi il capo di una delle due superpotenze mondiali, ama circolare a bordo della lussuosa ammiraglia italiana, ma si giustifica dicendo che è un regalo del partito…

Elegante e lussuosa. La Quattroporte è anche elegantissima nelle sue forme classiche realizzate da Pietro Frua, e molto lussuosa, grazie agli interni di morbida pelle Connolly e pregiate ebanisterie di noce. È comoda quanto nessun’altra vettura ad elevate prestazioni. La produzione nello stabilimento di viale Ciro Menotti a Modena è centellinata: circa un centinaio di esemplari all’anno, in media (in realtà i due terzi della produzione avviene nei primi 3 anni). Nel 1965, a due anni dal lancio, le prime modifiche: l’efficace, ma troppo sportivo, ponte De Dion posteriore lascia il posto a un più tradizionale assale rigido (i freni a disco posteriori rimangono però “in board”). I fari rettangolari lasciano il posto a 4 proiettori rotondi, come sulla Sebring e sulla Mexico. Piccoli dettagli aggiornati anche all’interno. Verso la fine della produzione viene introdotto il motore di 4.7 litri (in realtà qualche cliente aveva ottenuto soddisfazione alla richiesta di maggiore potenza già da qualche tempo), che garantisce 290 CV anziché 260.

Il vento del 1968. Ma anche alla Maserati soffia il vento del 1968, che in questo caso si chiama Citroën. La marca francese ha rilevato dalla famiglia Orsi la fabbrica del Tridente. Il suo obiettivo è trovare un cuore per la sua sportiva di punta, la futura SM. E nel frattempo razionalizzare la produzione della Maserati. La Quattroporte prima serie esce di scena nel 1969, anche se gli ultimi esemplari si accasano l’anno seguente. Nel 1974, sempre sotto l’egida dei francesi, arriverà una seconda generazione: sarà un fiasco che non sarà nemmeno omologato in Europa. Ben altro destino avranno le successive generazioni della Quattroporte, ancora oggi l’ammiraglia italiana per antonomasia.

Analisi di mercato. La Maserati Quattroporte è rimasta per molto tempo ai margini del mercato, con quotazioni nettamente inferiori rispetto a quelle delle altre granturismo della Casa modenese. Naturalmente a causa delle 4 porte, considerate (a torto) non in linea con la filosofia del brand. Il che non corrisponde a verità, perché la Casa del Tridente è stata la capostipite di tutte le ammiraglie sportive: come si suol dire, “vanta numerosi tentativi di imitazione”. E, tra l’altro, è la prima di una lunga serie di Quattroporte, arrivate oggi alla sesta generazione. Con il recente apprezzamento di tutte le Maserati degli anni 60, anche la Quattroporte "I" ha visto salire le sue quotazioni, che oggi sono rispetto a un quinquennio fa, più che raddoppiate. Un esemplare 4 litri a due fari in buone condizioni (label AB delle quotazioni di Ruoteclassiche) vale 73,3 mila euro, ma può raggiungere i 110 mila se in perfetto stato o totalmente restaurata (A+). Per una 4000/4700 4 fari (1966-1970) i valori scendono rispettivamente a 53,3 e 80 mila euro.

TECNICA

Motore Cilindrata Potenza Velocità Trazione Dimensione Esemplari Prodotti Periodo di Produzione
V8 anteriore longitudinale cm3 4136-4719 CV 260-290 km/h 230-245 posteriore mm (LxLxH) 4940x1720x1360 770 1963-70

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Marzo 2025
Nel numero di marzo troverete la Fiat barchetta, l'Autobianchi Y10, l'Abarth 1000 Bialbero, la Chrysler Crossfire e molto altro ancora
Scopri di più >