Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (Mauto) annuncia il conteggio dei visitatori nel corso dei sette mesi di apertura durante un 2020 funestato dalla pandemia.
Anche per il Mauto è tempi di bilanci. E tutt’altro che rosei. Le visite quest’anno sono state 60 mila, il 75% in meno rispetto al 2019 quando il Mauto ha accolto la bellezza di 220 mila visitatori. Era prevedibile, considerato lo scenario che a partire da febbraio si sarebbe delineato in Italia e nel resto del globo. Ed ecco i numeri, perchè a ben vedere, il quadro generale si complica: con la discrepanza che arriva all’80% rispetto al 2019 se calcoliamo che di questi 60 mila ingressi, 15 mila sono avvenuti a titolo gratuito. Questi sono infatti relativi alle celebrazioni per i 115 anni dell’ACI, dal 24 al 26 gennaio 2020. I biglietti effettivi sono stati 45 mila, il che vuol dire che i visitatori paganti sono stati pari al 75% del totale. C’è quindi un ulteriore 20 % di visitanti che ha potuto godere dell’accesso gratuito: il 15% tramite l’Abbonamento Musei e un altro 5% grazie alla Torino Piemonte Card. La rimanente quota del 5% riguarda gli ingressi omaggio (bambini sotto i 6 anni, accompagnatori, ospiti, media). Quasi la metà dei biglietti è datata nei mesi di gennaio e febbraio, mentre il restante 50% nei mesi da giugno a ottobre, con una punta del 15% nel mese di agosto.
Le iniziative ai tempi del Covid. Nonostante una situazione difficile su tutti i fronti e particolarmente grave per i musei, il Mauto nei mesi di apertura è riuscito a portare avanti una serie di iniziative, tutte svolte compatibilmente con le misure anticontagio. Lo scorso gennaio, il ricco calendario di manifestazioni è stato inaugurato con la spettacolare mostra dedicata ai 70 anni della Lancia Aurelia “Mito senza tempo”. A luglio è stato il turno di “Rien ne va plus”, la mostra dedicata alle vetture sequestrate dopo l’omonima operazione della Guardia di Finanza di Genova. Eventi che hanno affiancato le tradizionali esposizioni temporanee dedicate al mondo del design o modelli specifici. Il Museo ha ospitato anche alcune anteprime, come il quadriciclo elettrico “Mole Urbana” di Umberto Palermo, la presentazione della supercar “Berardo Taraschi” e il prototipo pre-produzione sviluppato dalla TUC Tehnology.
La cultura digitale. Il Mauto si è riconfermato un luogo di cultura essendo teatro di vari incontri dedicati alla letteratura. Nel corso del 2020 sono stati presentati libri come “Il miglior tempo. Le belle corse di Carlo Maria Abate” di Danilo Castellarin e si è svolto il convegno sulla “Conservazione e Restauro” curato del Centro di Restauro del MAUTO. La pandemia è stata anche l’occasione per accelerare la promozione delle iniziative digitali, a partire dal concorso fotografico in occasione delle celebrazioni per i 60 anni della sede di Corso Unità d’Italia. Interessante anche la serie di dirette su Instagram ogni martedì alle 18. Durante questi incontri, i “MAUTalks”, il Direttore Mariella Mengozzi ha intervistato alcune importanti personalità di realtà museali rafforzando l’intesa tra i player del settore. I MAUTalks hanno portato avanti un’importante missione di divulgazione culturale attraverso i canali di comunicazioni più potenti e inclusivi. Quella per l’automobile è una passione di molti ma, la sua valenza culturale è un patrimonio per tutti.