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20/02/2007 | di Redazione Ruoteclassiche
MEGA OMEGA
Potente come una Ferrari, rapida come una Lamborghini, più costosa di una Porsche: indubbiamente una delle berline più veloci del mondo. Ha l’aspetto di una tranquilla vettura da famiglia, un po’ appesantita da spoiler e minigonne, ma con il carattere e le prestazioni di un’autentica sportiva. Tutto si può dire di lei, tranne che sia […]
20/02/2007 | di Redazione Ruoteclassiche

Potente come una Ferrari, rapida come una Lamborghini, più costosa di una Porsche: indubbiamente una delle berline più veloci del mondo. Ha l'aspetto di una tranquilla vettura da famiglia, un po' appesantita da spoiler e minigonne, ma con il carattere e le prestazioni di un’autentica sportiva. Tutto si può dire di lei, tranne che sia rimasta una Opel

L'Opel "Omega" era una berlina fiacca, impersonale, noiosa e robusta. Insomma la macchina perfetta per scatenare le ossessioni corsaiole di un manipolo di folli ingegneri inglesi che decisero di farla diventare sportiva, cattiva e irresistibile. Ed ecco che la Lotus "Omega" è diventata un oggetto di culto. Il bello della Lotus non è quello che si vede (spoiler, minigonne e parafanghi allargati sono un'eredità pesantissima degli anni 80), ma quello che si sente: il rumore dei sei cilindri, dei due turbocompressori e dei due grossi terminali di scarico. E i numeri parlano da soli: 3,6 litri di cilindrata, come una Porsche "911 Carrera", 6 cilindri in linea, come una BMW "M5", 377 cavalli, come una Ferrari "Testarossa", 557 Nm di coppia, come una Lamborghini "Diablo", trasmissione a sei marce, come una Chevrolet "Corvette".

950 gli esemplari prodotti, per un prezzo di oltre 116 milioni di lire. Quando la General Motors acquisì la Lotus, nel febbraio 1986, le due Case decisero di fare qualcosa insieme: un'Opel con le prestazioni e il comportamento dinamico di una Lotus. Scelsero l'"Omega" e così nell’ottobre del 1990 le prime vetture, con basamento rinforzato e supporti del motore irrobustiti, lasciarono la Germania alla volta dell'Inghilterra. Il blocco motore originale venne pesantemente elaborato: la corsa crebbe per raggiungere una cilindrata complessiva di 3615 cm³, vennero modificate le camere di scoppio e i pistoni. Bielle rinforzate, albero a gomiti forgiato, assi a camme speciali e un sistema di lubrificazione arricchito da un sistema di raffreddamento dei pistoni completarono gli aggiornamenti al motore.

Con un'accelerazione da 0 a 100 in 5,5 secondi, lanciata a tutta velocità la Lotus "Omega" è in grado di superare i 280 km/h. Chi l'ha avuta o ce l'ha, compreso il proprietario di questo esemplare del 1992, confessa di non essersi neppure avvicinato a quelle andature: troppo rischio, troppo impegno, troppa paura.

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