Con oltre 300 auto partecipanti, si è svolto, dal 5 all’8 luglio, a Gonzaga (MN) il 1° Raduno Nazionale Interclub dedicato alle Citroën 2 CV e derivate (organizzato dallo staff del Pegoraduno, che si era anche occupato anche del meeting 2 CV di Pegognaga, MN). Non sono certo i numeri del “Nazionale francese”, che nel maggio scorso ha sfiorato le 2500 vetture, in quanto Oltralpe la 2 CV quanto a notorietà e diffusione equivale alla nostra Fiat 500 e si trattava della 25ª edizione, quindi di una manifestazione ampiamente consolidata.
Originalità e personalizzazione. Per cui il risultato italiano può considerarsi più che soddisfacente per un raduno quasi monomodello, anche se caratterizzato da numerose varianti e personalizzazioni. La fantasia dei duecavallisti è ben nota e quindi accanto a vetture originali in tutto e per tutto vi erano esemplari modificati nei colori, in dettagli di carrozzeria e arricchiti degli orpelli più svariati secondo i gusti dei proprietari. Una delle modifiche più ricorrenti è l’aggiunta del bauletto posteriore, una protuberanza che, a scapito dell’aerodinamica, aumenta la capienza del bagagliaio, molto utile specialmente per andare ai raduni quando occorre caricare le tende e gli accessori da campeggio.
Accampamento. Ogni raduno delle Duecavalli che si rispetti non può infatti esimersi dal disporre di un’area camping, dove le auto stazionano di fianco alle tende, e così è stato anche a Gonzaga dov’era adiacente alla Fiera Millenaria. Opposto all’area ristoro e al palco per i concerti live con musiche squisitamente Anni 60-70-80, in un ampio padiglione coperto trovavano infatti spazio i ricambisti, gli stand dei club e l’esposizione delle vetture più significative.
Le rarità. Fra gli esemplari più rari una 2 CV Sahara bimotore, immatricolata in Italia nel 1961, la M35 del 1970, esemplare n. 423 su 500 teorici (in realtà ne furono realizzati e venduti 267), con motore rotativo Wankel, ma anche, per venire a tempi più recenti, una delle prime 2 CV Spécial, anno 1976, color jaune cedrat AC 331 con motore 435 cm³ e ancora priva del terzo vetro laterale.
Serie “chicche”. A dimostrazione della grande vitalità e dell’intramontabilità dell’utilitaria francese erano esposte anche due varianti postume: la 2 CV Soleil, realizzata nel 2015 da Citroën Italia utilizzando un vecchio progetto di Serge Gevin (designer della Charleston e di altre serie speciali), rifiutato al tempo dalla casa madre, e la 2 CV Scala, un prototipo che lo stesso disegnatore nel 2016 ha voluto dedicare all’Italia e che l’officina Cesare Auto di Valenza Po (AL) ha trasferito dalla carta alla realtà.
Grandi viaggi. Non mancava una 2 CV Adventure con targa francese, trasformata per i raid nel deserto che a tutt’oggi, emuli di quelli dei primi Anni 70, vengono ancora organizzati Oltralpe. Tuttavia la denominazione “Citro Aventura” è stata appannaggio di un’altra 2 CV, anno 1980, proveniente niente meno che dall’Argentina e diretta in Cina, che ha fatto tappa a Gonzaga nei giorni del “Nazionale”. Al volante una coppia di simpatici trentaduenni, Gabriela Lucas e Paolo Profetto, che ripercorrono l’epopea dei grandi viaggi in 2 CV degli Anni 50 dalla Francia verso gli altri continenti, ma all’incontrario.
Le Cross. Un ultimo richiamo al passato si è avuto con l’esibizione su pista sterrata delle 2 CV Cross, auto appositamente preparate per gareggiare in un campionato dedicato, che nel decennio Settanta ebbe grande successo di pubblico.