Un Memorial nel nome di Ugo Gobbato, l’ingegnere e manager che ha segnato, fra le due guerre, lo sviluppo dell’industria automobilistica italiana. Si terrà, tra Milano e Arese, sabato 6 maggio. Si comincia, alle 11, con l’inaugurazione di una targa commemorativa al Muro del Portello. Proprio nei luoghi dove, il 28 aprile 1945, Ugo Gobbato tornava a piedi dal suo ufficio al Portello, sede dell’Alfa Romeo, dove aveva appena ritirato qualche documento personale, una Lancia “Augusta” si avvicinò al manager e scesero in tre armati di pistola e mitragliatore. Spararono. Ugo Gobbato aveva 57 anni.
Il programma. Dopo lo svelamento della targa al Portello, nel primo pomeriggio al Museo Alfa Romeo di Arese, si terrà la conferenza “Ugo Gobbato. Una storia da scoprire”, con il biografo dello storico manager Alfa Romeo, Marino Parolin. I partecipanti hanno poi l’opportunità di visitare, con una guida, il Museo Storico Alfa Romeo. Il "Memorial Ugo Gobbato" è promosso dal Registro Italiano Giulia e dal Comune di Volpago del Montello.
La vita. Gobbato nasce il 16 luglio 1888 a Volpago del Montello (Treviso) da una famiglia di agricoltori. Giovanissimo, è assunto come operaio all’Officina Idroelettrica di Treviso, ma prosegue gli studi, si diploma perito elettromeccanico ed emigra in Germania, guadagnandosi da vivere come disegnatore. Frequenta l’università di Zwickau, Sassonia, dove nel 1909, a 21 anni, si laurea in Ingegneria meccanica a marzo e, a settembre, anche in Ingegneria elettrotecnica. Rientrato in Italia e svolto il servizio militare, nel 1912 viene assunto alla Marelli di Sesto San Giovanni (MI). Nel 1919 viene chiamato alla Fiat con l’incarico di occuparsi della riconversione industriale del primo dopoguerra. Riorganizza la produzione della Fiat e gestisce gli stabilimenti in Spagna, Germania e Russia. Passa all’Alfa Romeo nel 1933, in realtà venne “comandato” dal regime fascista a prendere la guida dell’Alfa Romeo salvata dal fallimento grazie all’integrazione nell’Iri, appena costituito. L’attentato, di cui è vittima la mattina del 28 aprile 1945, lo stesso giorno in cui viene giustiziato Benito Mussolini, avviene dalle parti di via Domodossola, dove, secondo altre fonti, Gobbato sta transitando non a piedi bensì in bicicletta, non da, ma verso il Portello. Dettagli senza importanza.