MG festeggia cento anni e lo fa con un grande raduno nel tempio inglese della velocità, a Silverstone. Non solo vetture posteggiate nel paddock, gente che vive di ricordi e tè earl grey: le auto si muovono e anche veloci sul tracciato dove nessuna macchina – per quanto anziana possa essere – viene risparmiata. Ci sono tutte, dalle anteguerra all’ultimo concept Cyberster, passando per le pepate hot hatch dell’era MG-Rover. In contemporanea si è festeggiato anche il centenario di un altro marchio auto British, Triumph.
Vecchia tradizione. Il marchio MG compie un secolo. Un compleanno rotondo, così importante da meritare una celebrazione adeguata e in grande stile. Ed è così che nel weekend del 10 e 11 giugno i club di marca si sono ritrovati a Silverstone per una dichiarazione d’amore incondizionata per il brand creato da William Morris e reso celebre dall’intraprendente Cecile Kimber. Si tratta di una tradizione nata negli anni 50, che puntualmente ogni anno porta migliaia di appassionati sul circuito simbolo del motorsport britannico.
Il Morris Garage. Un secolo di motorismo inglese, con fortune alterne. Una storia, quella di MG, che inizia quasi in sordina, più da tuner ante litteram che da vero e proprio costruttore. Il Morris Garage, a cui si riferiscono le iniziali del marchio, è infatti poco più di una semplice concessionaria del marchio Morris, ancorché controllata dall’omonimo fondatore William. Il responsabile di questa filiale, Cecile Kimber, non si accontenta di fare il compitino e inizia a vendere esemplari modificati proprio delle vetture Morris, partendo dalla tranquilla Oxford. Da questa sperimentazione nasce la prima, la 14/28 Super Sport. Le MG superano le vetture da cui derivano in popolarità e, da quel momento, è un crescendo. Negli anni 30 c’è già un owners club; nel 1933 la vittoria di classe della K3 alla Mille Miglia (e al Tourist Trophy inglese con Nuvolari) e poi, ancora, la conquista dell’America nel dopoguerra. A partire dagli anni 50 si susseguono modelli interessanti e di successo, ma le vicende societarie sono una montagna russa. MG finisce insieme a quasi tutti gli altri marchi auto inglesi nelle diverse conglomerate, prima private e poi pubbliche. Anni in cui accanto a modelli da grandi volumi ci sono anche oggetti esagerati come la MG Metro 6R4, una bomba Gruppo B con un V6 da oltre 410 cavalli. Nelle decadi 90e Duemila il marchio diventa poco più che il re-badging sportivo di alcuni modelli Rover. Ma, dal 2007, con l’ingresso in Nanjing Automotive Corporation (che poi sarà a sua volta comprata da Saic, l’attuale gruppo proprietario) parte una stagione di rinnovamento che oggi vede nuovi modelli di origine cinese, ma declinati sui gusti dei guidatori occidentali di oggi.
Festa anche per Triumph. Compleanno condiviso con Triumph. Non solo MG nella festa di Silverstone. A condividere il centro della scena ci sono anche le vetture Triumph, altro marchio centenario tanto importante nella storia automobilistica inglese quanto societariamente sfortunato. Un’occasione per vedere, oltre a vetture abbastanza diffuse anche in Italia (come le Spitfire o le varie spiderine TR), anche oggetti meno comuni ai raduni di casa nostra come le Stag o persino le “oriunde” Triumph Italia 2000 Coupé, entrambe frutto della matita di Michelotti.
Ferme al paddock? No thanks, siamo inglesi. Se c’è una cosa che non si può proprio rimproverare agli inglesi è di non mettere le storiche alla frusta, e non solo al Goodwood Revival. D’altronde sarebbe un peccato passare un fine settimana a Silverstone e non approfittarne. Tuta, casco, guanti e via, a rotta di collo sui rettilinei della veloce pista britannica uscendo di curva quasi sempre in controsterzo.
Dal passato al futuro. Mentre gli appassionati Triumph possono vivere solo di ricordi, per quelli MG il futuro è decisamente meno nostalgico. Il marchio vive infatti una nuova giovinezza, con una serie di modelli a listino – termici, ibridi e full electric – che non nascono certo nell’ossessione dell’omaggio al design che fu. Le piattaforme (e i segmenti) di partenza sono quelle dei modelli dei brand domestici di casa madre Saic. Queste vengono poi rivisitate sulla base degli input di un centro stile dedicato a MG strategicamente collocato nel centro di Londra. La capitale Uk, come ai tempi delle Midget e delle MG B, è ancora un punto di ascolto privilegiato per le nuove tendenze. Sono invece evidenti le prove tecniche di “recupero Dna” del concept Cyberster: una roadster che arriverà nel 2024 in cui le affinità elettive ad esempio con la MG TF degli anni 90 sono già più visibili. (Cesare Sasso)