4 agosto 1985, Gran Premio di Germania al Nürburgring, nona prova del Mondiale di Formula 1: Michele Alboreto (1956-2001) ha ottenuto nelle qualifiche solo l’ottavo tempo e in griglia deve scattare dalla quarta fila, in “coabitazione” con la Lotus-Renault di Elio De Angelis.
Dribling al via. La sua partenza è un capolavoro di spregiudicatezza e agilità e alla prima curva, con una staccata che avvolge le ruote della sua Ferrari n. 27 in una nuvola di fumo, è già quarto. Soprattutto riesce a infilare la McLaren di Prost, il rivale più accreditato per il titolo Piloti, partito dalla seconda fila e solo due punti sotto in classifica.
Inizio campionato al fulmicotone. Fino al gran premio tedesco la prima guida di Maranello ha viaggiato con una regolarità stupefacente: sei podi in otto gare (una vittoria, quattro piazze d’onore, un terzo posto e due ritiri). Al Nürburgring conquisterà il secondo trionfo di una stagione che si annuncia perfetta, e lo consegna alla storia come quello dell’ultimo pilota italiano a trionfare su una Rossa in un G.P. di F. 1.
Il tracollo alla fine. Poi nelle ultime cinque gare, la Caporetto, il rovescio inatteso e imprevedibile, causa problemi d’affidabilità meccanica della Ferrari 156/85: quattro ritiri e un misero 13° posto lo allontanano gara dopo gara dal titolo, che va al rivale Alain Prost. Michele è solo secondo, a 20 punti di distanza dal francese, al primo dei suoi quattro titoli iridati.