Mille Miglia, la carovana accolta da una Rimini notturna e festante - Ruoteclassiche
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15/05/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Mille Miglia, la carovana accolta da una Rimini notturna e festante
E la prima tappa è andata! Al comando ci sono Vesco-Guerini con una Fiat 514 del 1930; li seguono Mozzi-Biacca (OM 665 del ’27) e tre equipaggi con delle Bugatti T40, nell’ordine quelli di Tonconogy-Berisso, Cristina-Baroli e Salviato-Moglia. Pubblico entusiasta lungo il percorso da Brescia a Rimini, dove la carovana arriva col buio.
15/05/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

E la prima tappa è andata! Quello che non manca, in questa edizione 2015 della Mille Miglia, è certamente il pubblico. A Brescia, prima della partenza, poi nella zona del Lago di Garda: a Sirmione, Peschiera, Desenzano, già affollate di turisti stranieri. Quindi, lungo tutto il percorso; a ogni rotonda, parcheggiate auto, scooter, motorini, gli appassionati si affollano, applaudono, scattano foto coi cellulari. Del resto, è lo spettacolo di questo museo viaggiante a entusiasmare, con le sue 400 e più auto storiche, ognuna delle quali avrebbe una storia fantastica da raccontare.

Ma non c’è tempo, bisogna fare i conti col traffico caotico di Verona, dove ci ritroviamo nell’ora di punta. Un problema che, per fortuna, dura poco: una volta presa la direzione di Ferrara, le code si dissolvono, la circolazione diventa fluida, il motore della nostra 300 SL scarica tutti i suoi (non pochi) cavalli e l’"ali di gabbiano" corre veloce che è un piacere. Finisce che, superate le belle prove di precisione organizzate prima di Ferrara lungo gli argini del Po, i 130 chilometri che ancora ci separano da Rimini volano via in un attimo, tanto da permetterci di centrare senza problemi l’orario previsto per il controllo orario.

Anche Rimini, dove la Mille Miglia quest’anno ha deciso di fare tappa, ci accoglie con entusiasmo: la stagione turistica è già iniziata, c’è folla ai bordi delle strade. E nella marcia stop&go la nostra Mercedes soffre un po’, tanto che le temperature si alzano: ogni tanto è meglio fermarsi, per tenerle sotto controllo. Ma Karl Wendlinger, il nostro driver, oltre che veloce è un pilota molto attento e si prende cura del gioiello che la Mercedes gli ha affidato in questa occasione. Quando ci arrestiamo, in attesa del nostro turno al controllo orario, siamo circondati da un nugolo di altre 300 SL, spettacolo nello spettacolo; poco dietro di noi, col numero 342, c’è quella guidata da Bernd Maylander, l’esperto driver della safety car impiegata nei Gran Premi di Formula 1 (da quest’anno, una Mercedes ANG GT S, che ha preso il posto delle precedenti SLS). A volte incrociamo la nostra strada anche con quella di una 356 Speedster un po’ particolare, la numero… 356 dell’equipaggio Wolfgang e Ferdinand Porsche.

È ormai mezzanotte quando raggiungiamo il nostro albergo, a Rimini. La stanchezza inizia a farsi sentire, ma non siamo che all’inizio: domani, rotta sulla Capitale. Quanto alla classifica provvisoria, al termine della prima tappa al comando ci sono Vesco-Guerini con una Fiat 514 del 1930; li seguono Mozzi-Biacca (OM 665 del ’27) e tre equipaggi con delle Bugatti T40, nell’ordine quelli di Tonconogy-Berisso, Cristina-Baroli e Salviato-Moglia.

Laura Confalonieri

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