Modellismo: Alfa Romeo P3, vittoria “tedesca” - Ruoteclassiche
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29/04/2024 | di Alberto Bonvicini
Modellismo: Alfa Romeo P3, vittoria “tedesca”
Il gioiello modellistico della CMC in scala 1:18 è dedicato alla mitica monoposto, in questo caso portata al successo dall’asso tedesco Rudolf Caracciola
29/04/2024 | di Alberto Bonvicini

La storia dell’Alfa Romeo Tipo B (P3) è leggendaria nel mondo delle corse, e quindi ultra-degna di essere selezionata per una riproduzione in scala. La vettura, progettata dal grande Vittorio Jano, ed evoluzione della Tipo A portata in corsa da Tazio Nuvolari e Giuseppe Campari, debuttò nelle competizioni nel 1932. Uno dei piloti più famosi a guidarla fu Rudolf Caracciola, driver tedesco dal talento indiscusso, vincitore tra gli altri del GP di Germania del 1932: un successo celebrato proprio da questo modello.

Prime impressioni. Da CMC ci aspettiamo il livello di dettaglio massimo raggiungibile, e già dalle prime foto si comprende che la qualità è quella di sempre. Apriamo la lussuosa confezione e, con la delicatezza di un artificiere, la posizioniamo davanti a noi.

Analisi. Si tratta di un capolavoro assoluto, con centinaia di parti assemblate con precisione da orafo. La verniciatura è perfetta, sicuramente tra gli aspetti più visibili e apprezzabili del modello. L’interno della monoposto è ricostruito con cura, indispensabile per un’auto aperta come questa. Apriamo il cofano e restiamo, come sempre, colpiti dall’esatta riproduzione del motore a otto cilindri in linea. È difficile, scrivendo, trasmettere quanto sia curato il fondo vettura così, per far comprendere meglio la qualità complessiva di questa P3, decidiamo con Fabrizio Ferrari di fotografarla su uno specchio, per poter rendere l’idea della complessità costruttiva.

Valutazione. Qualunque paragone, se non verso altre riproduzioni della stessa CMC, non reggerebbe: chi conosce questo tipo di prodotto lo sa e può acquistarlo a occhi chiusi. Non è un modello per tutti, il costo infatti sfiora i 700 euro e, per maneggiarlo, serve la giusta esperienza. L’ambiente espositivo “naturale” può essere una scrivania importante o una collezione di altissimo livello.

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