Settimo sigillo. Parliamo oggi della Autobianchi A112 Abarth in scala 1:18, ma non della prima serie del 1971, bensì della settima, quindi verso la fine di una luminosa carriera del modello. Prodotta e venduta tra il 1984 e il 1985, con la Y10 che bussava già alla porta, la piccola “peste” italiana aveva comunque ancora qualcosa da dire.
Il modello. Già dal prototipo possiamo sbilanciarci verso un giudizio globale positivo: verniciatura perfetta, lucida, linee e tagli sono netti e precisi, in evidenza la presa d’aria sul cofano. Eccellente tutta la parte delle plastiche perimetrali, dai passaruota ai paraurti; tutto è “raccordato” con precisione millimetrica.
I dettagli. Fanaleria ben realizzata, compresi il logo e la scritta Abarth sulla parte posteriore che, uniscono i due gruppi ottici. Grafiche nitide e applicate in maniera precisa sulla carrozzeria e sui cerchi, che risultano ben dettagliati assieme alle gomme. Appendici come i tergicristalli, gli specchietti retrovisori e l’antenna sono resi molto bene e risultano credibili anche in scala ridotta. I colori disponibili saranno Rosso Corsa, Azzurro Metallizzato, Amaranto e Silver.
All’interno. La plancia è curata sia nella strumentazione, sia nelle bocchette di ventilazione o nei vani. Le cinture di sicurezza anteriori e posteriori rendono ancor più precisi i sedili che, per trama, forma e proporzione completano un abitacolo di tutto rispetto.
Quota medio-alta. Come prezzo il modellino si colloca in una fascia medio-alta, allineata con tutte le altre Maxima prodotte finora: sul sito ufficiale (carmodel.com) viene annunciato a 229,95 euro.