Modellismo: Cadillac Eldorado Biarritz Convertible - Ruoteclassiche
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Quattroruotine
04/06/2024 | di Alberto Bonvicini
Modellismo: Cadillac Eldorado Biarritz Convertible
Questa americana in scala 1:18 incarna una delle espressioni massime delle “Jet Age” a stelle e strisce dei primi anni 60. Prodotta in resina da Mitica, non delude le aspettative
04/06/2024 | di Alberto Bonvicini

Introdotta per la prima volta nel 1952, come risposta alla crescente richiesta di auto di lusso negli Stati Uniti, la serie Eldorado rappresentava il top di gamma della Cadillac. Questo modello del 1962, in particolare, prende il nome da Biarritz, celebre località turistica francese, suggerendo un'idea di eleganza. Nel cofano si trovava un motore V8 6.4 da oltre 300 CV.

Taglia XL. Riproducendo un’auto di grandi dimensioni, anche il modello è, seppur in proporzione, piuttosto voluminoso: insomma, una 1:18 “vistosa”, con la verniciatura bianca che ricorda molto bene lo smaltato dell’epoca. Ottimo, inoltre, l’abbinamento cromatico con interni e capote rossa che, in versione chiusa, fa apparire l’icona americana molto elegante. Risaltano le pinne posteriori, anche se ridimensionate rispetto a quelle delle vetture anni 50, mantenendo comunque una presenza distintiva. I gruppi ottici anteriori doppi e le luci posteriori incastonate nei paraurti completano l'estetica unica di questo modello.

Interni regali. Nell’abitacolo troviamo un “salotto" rosso: cruscotto, sedili e volante erano tutti dello stesso colore. Poi, guardando l’interno dal lato passeggero, si nota in basso sul lato guida la particolare conformazione dei pedali, con quello del freno grande, in orizzontale, quasi si dovesse azionarlo con due piedi.

Chiusa o aperta. Anche per questa produzione esiste sia la versione chiusa sia quella con la capote aperta, disponibile bianca, nera o rosa, con vari abbinamenti cromatici per gli interni. Il modello è già disponibile, in soli 125 pezzi per colore, anche direttamente sul sito del produttore del brand Mitica. Il prezzo è di 239,95 euro.

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