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24/07/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Museo o discarica? In Usa la più grande collezione di ruggine al mondo
Chi pensava che il caso di Roger Baillon, l’imprenditore francese che ha lasciato arrugginire una collezione di 50 auto anteguerra nella campagna francese (se ne è parlato molto nel mese di febbraio quando tutte le auto sono state vendute all’asta a quotazioni da capogiro – vedi qui) fosse un evento isolato ora deve ricredersi. Nel […]
24/07/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Chi pensava che il caso di Roger Baillon, l’imprenditore francese che ha lasciato arrugginire una collezione di 50 auto anteguerra nella campagna francese (se ne è parlato molto nel mese di febbraio quando tutte le auto sono state vendute all’asta a quotazioni da capogiro – vedi qui) fosse un evento isolato ora deve ricredersi. Nel nord dello stato della Georgia (Usa) un ex venditore di ricambi di auto ha conservato 4.000 vetture “distribuendole” in una proprietà di 32 acri (13 ettari). Distribuite nel senso di abbandonate al loro destino. Come si può notare dalle immagini, la natura ha preso il sopravvento sul prodotto dell’ingegno umano.

Walter Dean Lewis ha iniziato l'attività di ricambista nel 1931 ed è da allora che si è concretizzata la sua passione per le auto. Fino al 1970 però la sua “collezione” non superava le 40 auto. Successivamente deve essere successo qualcosa nel suo animo fino a spingerlo a diventare un accumulatore seriale. O, come dice lui, un salvatore di modelli altrimenti destinati alla demolizione. Un benefattore dal suo punto di vista.

Lewis ha smesso l’attività di ricambista nel 2010, non solo per aver raggiunto l’età della pensione, ma perché si è accorto che la sua attività di accumulatore gli stava rendendo molto di più del suo precedente lavoro. Per visitare la sua collezione distribuita lungo i 10 chilometri di sentieri della sua tenuta si deve pagare: 15 dollari per i visitatori normali; 25 dollari per i fotografi. Questi ultimi rappresentano il 95% delle visite.

Da ammirare ci sono Chrysler Imperial del 1937, scuola bus degli anni 50, Transporter Volkswagen, Pontiac Firechief del 1952 e una infinità di auto e camion americani anni 50 e 60 abbandonati per 30 o 40 anni ad ogni tipo di intemperie e oggi parte stessa della natura. Moltissimi di loro sono attraversati da alberi e sterpaglie cresciuti nel frattempo fino a diventare un tutt’uno con i vari mezzi, sollevandoli a volte dal terreno alla stregua di rami o tronchi di albero cresciuti spontaneamente.

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