Nissan Skyline GTR R34 V-spec II (2002): quanta sostanza - Ruoteclassiche
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Quattroruotine
14/12/2024 | di Alberto Bonvicini
Nissan Skyline GTR R34 V-spec II (2002): quanta sostanza
La quinta generazione della coupé, 2.6 e 4x4, conserva fascino come poche altre. Un’icona giap qui riprodotta fedelmente in scala 1:18 da Autoart
14/12/2024 | di Alberto Bonvicini

La combinazione cromatica blu con cerchi oro di questa Nissan Skyline GTR R34 V-spec II del 2002, riprodotta in scala 1:18 da Autoart, ricorda inevitabilmente da vicino quella della connazionale Subaru Impreza WRX. La verniciatura rasenta la perfezione, da qualunque parte la si guardi. Scopriamola insieme.

Quanti spunti. Per analizzare ogni dettaglio servirebbe un numero speciale di Quattroruotine. Proviamo comunque a sintetizzare: di fronte si intravvede attraverso la griglia centrale la riproduzione del possente radiatore, mentre il logo “GTR” spicca al centro della targa, così come sulla calandra.

Sguardo vero. I gruppi ottici anteriori sono iperrealistici e suddivisi all’interno; stessa trasparenza che ritroviamo nelle luci posteriori, in una coda che non offre meno dettagli: su tutti, la scritta “Skyline” incisa, i loghi al punto giusto e la sigla della rara versione V-spec-II.

Che…Skyline. Il profilo nasconde molto bene gli spazi delle aperture e fa da “vetrina” a una delle più belle riproduzioni di cerchi BBS viste finora, ulteriormente impreziosite dalle gomme Bridgestone Potenza montate con tanto di incisioni sulla spalla.

L'abitacolo. Porte aperte e occhiali per non perdersi nulla: gli interni si presentano molto dettagliati in ogni parte: la plancia e la console, infatti, sono molto realistiche. Il posto guida (a destra) offre un ottimo rapporto dimensionale tra volante e sedili (aspetto non sempre scontato), mentre i pannelli porta presentano elementi come i comandi degli alzacristalli, vani e particolari dell’impianto audio.

Acqua e olio tutto a posto? Sotto al cofano troviamo un’esplosione di dettagli: anche qui c’è da perdersi tra le varie parti del motore, i cablaggi e le grafiche nitide, posizionate alla perfezione. Il baule è foderato e dotato di doppio ammortizzatore, per permettere aperture precise e senza problemi durante tutta la vita del modello.

Prezzo elevato. Per un’opera d’arte in scala come questa, realizzata di metallo, con quattro aperture e “dettagli Autoart” bisogna essere disposti a spendere: trovare questo modello in un negozio potrebbe essere un bel colpo di fortuna, ma non sperate che costi meno di 400 euro.

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