Nordiche da viaggio: Saab 900 turbo, icona di classe e sportività - Ruoteclassiche
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06/05/2024 | di Andrea Paoletti
Nordiche da viaggio: Saab 900 turbo, icona di classe e sportività
È la versione che certifica l’entrata di questo modello nella ristretta cerchia delle auto circondate da un’aura di esclusività e originalità, grazie a prestazioni, comfort e stile ad alti livelli
06/05/2024 | di Andrea Paoletti

Per molti, la 900 Turbo, è l’unica Saab che abbia ragione di esistere, l’unica che rappresenti al meglio il paradigma di vettura veloce, elegante e dalla forte personalità: scelta da chi amava distinguersi senza dare nell’occhio. Insomma, tutto ciò che una 900 “normale” era in grado di fare, eccetto per l’iniezione di potenza che la rendeva brillante compagna di strade secondarie ad andatura allegra o di traversate autostradali a medie sostenute, nel comfort più assoluto.

Anche turbo. La 900 nasce anche con motore turbo da 145 cavalli. I primi esemplari a montare tale propulsore, ormai introvabili, prodotti tra il 1979 e il 1982, si riconoscono per la presenza degli stessi cerchi montati sulla 99 Turbo. I primi anni di produzione vedono cambiamenti marginali, quello più importante risulta essere l’introduzione dal 1982 del sistema di controllo motore APC pensato per evitare malfunzionamenti con benzine a basso numero di ottani e migliorare i consumi, mentre l’altra grande innovazione è l’adozione dell’intercooler nel 1986, che porta la potenza a 155 cavalli, cui si affianca una versione ancora più performante, la Turbo 16 valvole, da 175 cavalli, che consente alla 900 di toccare i 205 km/h e di “risolvere” lo 0-100 in 8,7 secondi. Ma il vero piacere di guida, come tutti gli appassionati del modello sanno bene, nasce dall’elasticità del motore, dalle sue doti di ripresa e dalla capacità di mantenere medie elevate senza apparente sforzo.

Arriva il facelift. La Turbo 16 S del 1985 arriva a 185 CV, mentre nel 1987 arriva il primo restyling, che riguarda soprattutto il frontale, reso più aerodinamico intervenendo su paraurti, calandra e fari. Nel 1986, intanto, è stato il momento dell’esordio della 900 Cabriolet, a detta di molti, la più bella di tutte, capace di ammaliare sia a capote alzata, sia abbassata: un privilegio riservato a poche scoperte. Ne sono state prodotte meno di 50.000 esemplari e in Italia hanno rappresentato uno degli status symbol più incisivi e duraturi, con quotazioni arrivate ad almeno 15.000 euro per un esemplare in ottime condizioni.

Molto ricercate. Sul nostro mercato le 900 convertibili erano vendute con un allestimento molto ricco: interni in pelle, cerchi di lega, condizionatore, ed erano equipaggiate da motore turbo 16 valvole da 155 CV, mentre in pochissimi sceglieranno la versione aspirata. Anche le Aero, ovvero le 900 Turbo 16 (sia coupé, sia cabriolet) dotate del pacchetto aerodinamico, sono molto ricercate, per via del look aggressivo, ma mai esagerato, esaltato da minigonne, sospensioni sportive con molle e ammortizzatori dalla taratura più rigida e, soprattutto, dai riconoscibilissimi cerchi a tre razze.

C’è anche la EcoPower. Nel 1987 viene introdotto il motore aspirato 16 valvole a iniezione elettronica da 126 CV, che in Italia debutta alla fine dell’anno successivo e contemporaneamente va in pensione il motore turbo 8 valvole. Nel 1990 viene presentata la 900 EP (EcoPower) con motore 16 valvole e 145 CV che, grazie a rapporti accorciati e turbocompressore di piccole dimensioni (privo di intercooler) offre un’elevata elasticità di marcia. Sgoccioli di vita della più iconica delle Saab, in quanto la nuova generazione, introdotta nel 1993, non sarà in grado di ripetere la stessa magia.

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