Nordiche da viaggio: Volvo 740 Turbo, "tagliata" con l’accetta - Ruoteclassiche
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13/05/2024 | di Andrea Paoletti
Nordiche da viaggio: Volvo 740 Turbo, “tagliata” con l’accetta
Insensibile a quanto accadeva attorno a lei, il marchio scandinavo affronta tutti gli anni 80 ancora con lo stile squadrato, proponendo un altro modello rimasto nella memoria degli appassionati
13/05/2024 | di Andrea Paoletti

Se pensate che nelle Volvo della serie 200 - quelle denominate “mattoni volanti”, nelle loro versioni più sportive - l’aerodinamica sia un’opinione e che rappresentino quanto di più vicino ci sia al disegno più semplice ed essenziale di un’auto, che cosa dire allora della 740?

Inconfondibile. I designer della Casa svedese si armano nuovamente di squadra e righello e sfornano una delle berline - e, ovviamente, le station wagon - più carismatiche degli anni 80, immediatamente riconoscibile in mezzo alle rivali e con le consuete doti di robustezza e affidabilità, ormai divenute un motivo d’acquisto per le Volvo in tutto il mondo. La 740 debutta nel 1984, due anni dopo la 760 che si posiziona un gradino più in alto per via di allestimento, finiture e prezzi: tra gli elementi che le differenziavano a livello estetico, la calandra più semplice e le cornici dei finestrini prive di cromature, eccetto l’allestimento GLE, che invece le prevedeva. Le 740 “italiane” sono vittime come le 240 della tassazione “di lusso”, quindi, al posto dei motori 2.3 tradizionali, nel nostro mercato vengono commercializzate le versioni 2.0, aspirate e turbo con intercooler.

Migliorie ai motori. Nel 1985 il motore B200ET con intercooler sostituisce il B19T, guadagnando dieci cavalli - ora sono 160 - mentre nel 1990 le turbine Garrett cedono il passo alle Mitsubishi insieme a un aggiornamento dell’iniezione Bosch LE-Jetronic. Migliorano le prestazioni ai bassi e medi regimi, ma ne risente l’allungo. A livello estetico le 740 rimangono sostanzialmente immutate nel corso della loro vita: il restyling del 1987 riguarda infatti solo i paraurti, mentre l’ultimo, del 1990, va a modificare leggermente i gruppi ottici e ad aggiornare gli interni. Altri due anni e verrà interrotta la produzione, anche se la serie 900, che l’andrà a sostituire, sarà tutt’altro che una rivoluzione dal punto di vista estetico, ammorbidendo semplicemente gli angoli retti tipici della “700”.

Bagagliaio XXL. Alle dimensioni esterne importanti della versione station wagon (lunghezza 4,78 metri, passo di 2,77) corrispondono un abitacolo comodo per cinque e un bagagliaio sterminato, proprio come la 200: sono infatti 1.150 litri di capacità minima, aumentabili a 1.950 abbattendo il divano posteriore, confermando la 740 anche come l’alternativa più confortevole e veloce ai veicoli “tuttofare”, grazie ai quasi 200 km/h di velocità massima. I livelli di allestimento sono standard in tutti i mercati, partendo dalla GL aspirata (con sedili riscaldati, alzacristalli elettrici anteriori, condizionatore), mentre la Turbo vanta quattro i vetri elettrici e i sedili di pelle.

Non molto diffusa. Trovare una 740 Turbo però non è così facile, almeno in Italia, dove la versione turbodiesel, sufficientemente veloce e parca nei consumi, ha rappresentato la fetta più ampia delle immatricolazioni. Poco male, se per molti è il look geometrico della 740 ciò che la rende unica, si può optare serenamente per motorizzazioni meno brillanti, con un’unica controindicazione: non si potrà usare la definizione di “mattoni volanti”.

TAGS Volvo 740
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