Negli anni 90 le gare con vetture Turismo avevano un seguito impensabile ai giorni nostri, con team ufficiali e le principali Case automobilistiche pronte a investire in uomini e risorse pur di tenere dietro i rivali e dimostrare sul campo la propria superiorità tecnologica. Con la speranza di portare più clienti in concessionaria sull’onda dell’entusiasmo per le vittorie in circuito. Il DTM, diventato International Touring Car Championship, nel 1996 era arrivato a un tale livello di prestazioni da potersi considerare quasi una categoria regina a ruote coperte e la Calibra 2.5i V6, capace di imporsi sia nel campionato piloti sia in quello costruttori, rappresentò il canto del cigno del modello, che, di lì a poco, sarebbe uscito di produzione.
Un V6 da 170 CV. Commercializzata a partire dal 1994, in occasione del restyling di tutta la gamma, la Calibra era provvista di un 6 cilindri a V di 54° da 2.5 litri capace di sviluppare 170 CV, non tantissimi, e decisamente meno dei 204 CV della 2.0 turbo 4x4 che, nell’estate del 1996, verrà tolta dal listino in quanto non più compatibile con la normativa Euro 2.
Più granturismo che sportiva. La Calibra 2.5i V6 era inoltre disponibile solamente con la trazione anteriore, posizionandosi quindi come un’alternativa prestigiosa alla versione equipaggiata con il 2.0 16V, a maggior ragione dal momento in cui il 2 litri bialbero da 150 CV era stato sostituito con il nuovo Ecotec da 136 CV. Erogazione vellutata, maggiore coppia e comfort di marcia - esaltato dalla rotondità di funzionamento del V6 - erano quindi le armi di questa versione, che metteva da parte l’aggressività e la sportività della Turbo 4x4 proprio nel momento in cui la Calibra raggiungeva i vertici nel motorsport. Del resto, i tempi stavano già cambiando e nelle brochure ufficiali si sottolineava la “potenza pulita” dell’Ecotec 2.5i V6, piuttosto che le prestazioni pure.
Ottima velocità massima. Sullo 0-100, complice la minore motricità, il cronometro faceva segnare 7,8 secondi, un secondo in più della "turbo 4x4", mentre la velocità massima, grazie alla sempre ottima aerodinamica - con il Cx in realtà leggermente peggiorato a causa di modifiche al sottoscocca - si fermava alla comunque ragguardevole quota di 237 km/h. Esternamente, la V6 era indistinguibile, eccetto la sigla identificativa sul baule; infatti, i cerchi di lega Pentaline da 15” e i fendinebbia erano presenti anche sulla 2.0 litri, mentre era l’unica versione ad avere il controllo di trazione ETC di serie. Il cambio era a cinque marce, con l’opzione di un automatico a 4 rapporti.
Meno pregiata della 4x4. Durante la commercializzazione, vennero proposti diversi modelli speciali, tra i quali una versione celebrativa "DTM", con soli 37 esemplari prodotti con il V6, caratterizzati da assetto ribassato, cerchi di lega BBS da 16”, spoiler posteriore in tinta con la carrozzeria con luce di stop incorporata e lettore radio/cassetta/CD con caricatore nel bagagliaio. Con 11.898 unità la Calibra 2.5i V6 24V è la meno diffusa della gamma ed effettivamente oggi non è facile trovarne una. Nel caso, però, possono bastare da ottomila a dodicimila euro per portarsi a casa, rispettivamente, un esemplare in buone oppure ottime condizioni.