Protagonista di un grande successo di vendite e una delle poche utilitarie che tuttora sopravvivono in commercio, la Opel Corsa ha indossato i panni di varie serie speciali. Prendendo in esame le prime due generazioni, sono veramente tante – e per tanti mercati – le edizioni, alcune limitate, che si sono susseguite. Prevalentemente pensate per il mercato tedesco, normalmente si limitano ad abbinamenti di colori particolari tra carrozzeria ed interni, ma a volte aggiungono accessori speciali, come il tetto in tela, oppure, come nel caso della “Steffi Graf”, un look distintivo, o ancora, nel caso della Edition 2000, dotazioni tecnologiche avanzate. Non mancano versioni eleganti, una curiosa collaborazione con un marchio italiano famoso per i jeans e tanto altro.
Bianca dentro, multicolor dentro
Partiamo proprio con la più originale tra le Opel Corsa, quella realizzata nel 1985 denominata “Steffi Graf Special” e che, visto il grande successo, sarà replicata in altre due versioni negli anni successivi. Se la prima era tutto sommato sobria, di colore bianco (inclusi i copricerchi) e con decal adesiva sulla parte inferiore della fiancata, gli interni cambiavano decisamente faccia dalla seconda edizione del 1988. Dal sobrio tessuto grigio si passava ad una fantasia multicolore su base bianca con la silhouette della campionessa tedesca serigrafata in rosso giallo blu e nero. Non particolarmente ricca la dotazione che prevedeva radio stereo con lettore cassette e orologio al quarzo.
La libertà del tetto in tela
Altra versione basata sulla Corsa A è la “Liberty” del 1989. L’elemento distintivo era chiaramente la capotte in tela elettrica dotata di deflettore antivento, ma nella dotazione di bordo era anche presente la chiusura centralizzata, gli alzacristalli elettrici e gli specchietti retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria, regolabili dall'interno. Oltre ai loghi “Liberty” presenti sotto agli indicatori di direzione laterali, c’erano altri dettagli, come i copricerchi dal disegno dedicato: i motori disponibili erano l'1.0 da 45 CV e l'1.2 da 55 CV.
La Calypso per l’Italia
Riservata al mercato italiano è la “Calypso” del 1989, caratterizzata dalla verniciatura bianca e dalle classiche decorazioni adesive usate in quegli anni per rivitalizzare le versioni normali. Qui erano presenti anche un volante sportivo a tre razze, tergicristallo anteriore e posteriore con funzione intermittenza e l’orologio al quarzo nella console centrale. Per quanto riguarda le motorizzazioni disponibili, c’era l’1.4 benzina da 60 CV oppure l’1.5 diesel da 50 CV, anche in versione sovralimentata con 67 CV.
Pop italiano
In realtà la prima serie speciale “italiana” era arrivata già nel 1983, a nemmeno un anno dalla commercializzazione. Grazie all’accordo con il marchio di moda casual Pop 84 nasce infatti la versione omonima, che era dotata di tetto apribile e loghi distintivi ed era proposta per le motorizzazioni benzina. Praticamente introvabile al giorno d’oggi è una delle poche occasioni in cui il brand tedesco si è sposato ad uno di moda per dare vita ad un’edizione speciale.
Eleganza alla tedesca
Con la seconda generazione, la Corsa B, in General Motors si fanno prendere la mano e le serie speciali, se contiamo i vari mercati, vanno ampiamente in doppia cifra, rendendo difficile anche solo catalogarle tutte. Una delle più chic è la “Vogue” del 1996, disponibile nella versione a 3 e 5 porte e in 8 colori (nero, grafite, verde Nautilus, blu Keramik, blu Heliotrop, Rauchgrau, rosso Marsiglia e verde Rio) con sedili in pelle, volante in pelle e cerchi in lega leggera. La scelta per i propulsori era tra i due 1.4 benzina, da 60 oppure da 90 CV.
Cappuccino sportivo
Ha un nome curioso, “Cappuccino”, una versione particolarmente rifinita prodotta per il mercato tedesco nel 1997, solo in carrozzeria tre porte. Presenta inconsuete – per un’utilitaria – decorazioni in finto carbonio, mentre il resto del pacchetto sportivo, che prevede contagiri, spoiler posteriore verniciato, volante in pelle, sedili sportivi anteriori e assetto sportivo con molle ribassate, rientra nei canoni. Il tetto apribile/scorrevole in vetro è disponibile come optional mentre per quanto riguarda i motori, la scelta è tra i due 1.4 come sulla Vogue.
La più accessoriata
Il facelift del 1997 aveva dato anche vita alla versione “Advantage”, che offriva una ricca dotazione: ABS, chiusura centralizzata (solo sulla 5 porte), sedile posteriore abbattibile asimmetricamente, radio con lettore CD, cerchi in lega da 14 pollici a tre razze e tetto apribile. Anche qui si tratta di una serie speciale riservata al mercato tedesco e le due motorizzazioni disponibili erano quelle 1.4 benzina.
Versioni Mondiali
Nel 1998, in vista dei Mondiali di calcio, viene lanciata la versione “World Cup”, affiancata dalla “World Cool” e “World Cup Sport”. La terza è la versione sportiva, disponibile solo come 3 porte con l’1.4 16V da 90 CV o l’1.6 16V da 106 CV mentre le altre hanno l’1.0 a tre cilindri e i due consueti 1.4, ma anche i due diesel. Tutte hanno il tetto apribile, mentre la “Cool” è dotata di climatizzatore e cerchi in lega da 14 pollici a 5 razze: questi ultimi sono presenti anche sulla “Sport” che, in aggiunta, ha decorazioni in simil-carbonio, spoiler posteriore verniciato e volante in pelle, oltre a un assetto ribassato di 25 mm e cerchi in lega da 14 pollici “Twin Spoke Design”.
Solo su Internet
Siamo alla fine del millennio e Internet è sulla bocca di tutti, soprattutto del team marketing che lancia la Corsa “Webc@r”. Può essere configurata esclusivamente su Internet e l'ordine può essere inviato al concessionario tramite e-mail: per il resto non ci sono connotazioni particolari, in quanto oltre a specchietti retrovisori in tinta, spoiler e vernice metallizzata perlata, la novità principale sono gli interni con tappezzeria “Viva Color” in rosso o blu. Nell’abitacolo trova posto una radio a cassette Philips, servosterzo e contagiri,
La più tecnologica
Con la “Edition 2000” si chiudono le serie speciali della Corsa B. La tecnologia la fa da padrone in quanto è presente l’autoradio Philips CCRT 700, un modello piuttosto sofisticato per le utilitarie dell'epoca, in quanto aveva il telefono integrato D-Netz – con SIM prepagata D1-Telekom da 50 marchi inclusa – che visualizzava i contatti sul display digitale al centro della plancia. Tra le altre funzioni, un servizio telematico, a pagamento, denominato On-Star che dava informazioni sul traffico.
