X

Opel: i 60 anni della Rekord P2

La Opel Rekord P2 è uno dei modelli più significativi del miracolo economico tedesco. Dopo gli anni bui della guerra e la difficile ricostruzione, iniziò a ricomporsi un ceto medio che richiedeva auto più spaziose e moderne: la nuova Rekord si affermò subito tra le auto preferite dalla “mittelklasse”.

La Opel Rekord P2 venne presentata 60 anni fa, al Salone di Francoforte del 1960. Il modello P2 rappresentava un’evoluzione stilistica della Opel Olympia Rekord P1, in quanto manteneva gran parte della meccanica e i motori: 1,5 e 1,7 litri da 50 CV e da 55 CV rispettivamente. Sebbene vi fosse ancora qualche richiamo ai modelli d’oltreoceano, la Rekord P2 può considerarsi una pietra miliare nello stile Opel, che all’alba degli anni Sessanta era improntato verso un’eleganza sobria e lineare: niente più curve eccessive e pinne posteriori, ma soprattutto un uso moderato delle cromature.

Linea inedita. La Opel Rekord P2 segnava l’avvento di linee più tese e superfici vetrate più ampie che consentivano una miglior visibilità e maggior luminosità nell’abitacolo. Il passo rimase invariato ma le dimensioni complessive crebbero leggermente. Il frontale della nuova Rekord si caratterizzava per una nuova calandra a tutta larghezza con nove listelli orizzontali che inglobava anche gli indicatori di direzione, che sostituiva la precedente di forma ovale. Il parabrezza e il lunotto erano ancora di tipo panoramico, meno estremo e senza i montanti anteriori e posteriori a inclinazione negativa.

Un cruscotto interattivo.
La stampa specializzata apprezzò la visibilità e il particolare cruscotto dotato di un indicatore di velocità a diversi colori. La Opel Rekord P2 montava infatti un esclusivo tachimetro a nastro che cambiava colore in base alla velocità della vettura: verde fino a 50 km/h, arancione fino a 100 km/h, rosso oltre 100 km/h, consentendo, come sottolineava la pubblicità Opel dell’epoca “un più agevole controllo della velocità, specialmente nei tragitti urbani”.

Le varianti. La Opel Rekord P2 venne proposta nelle versioni berlina 2 porte e Caravan (station wagon), affiancate poco dopo da una berlina 4 porte. Nel 1961 debuttava invece la variante coupé, caratterizzata da una linea filante e personale caratterizzata da un tetto molto corto e basso. Rispetto alla berlina a 2 porte era immediatamente riconoscibile per l’altezza del corpo vettura ridotta di 8 cm e  il lunotto molto più inclinato in avanti, una peculiarità che limitava un po’ l’abitabilità nella zona posteriore. La Opel Rekord P2 Coupé era poi disponibile con un solo motore, il 1,7 litri potenziato di 4 CV, la stessa unità che dal 1962 equipaggiò anche la Rekord 4 porte “Lux”. Anche la Opel Rekord P2 Coupé ottenne un buon riscontro, 12.000 esemplari prodotti nei primi sei mesi: numeri sicuramente più bassi agli altri modelli, ma va considerato che si trattava di una versione di nicchia. La Rekord P2 tuttavia  anticipava il segmento delle coupè 2+2 posti “da famiglia” che trovò massimo compimento con la Opel Manta.

Lunga tradizione. La produzione della Opel Rekord P2 terminò dopo soli 3 anni, nel febbraio 1963. Questo modello si rivelò un grandissimo successo: con una media di circa 1.400-1.500 esemplari al giorno, le unità realizzate complessivamente furono 754.385. Dopo la rekord P2 il nome “Rekord” venne usato ancora per molti anni, accompagnando alcuni dei modelli più apprezzati della gamma Opel fino al 1986.

Tutte le news di Ruoteclassiche
Auto
Editoriale Domus SpA Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi)
Codice fiscale, partita IVA e iscrizione
al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00
All rights reserved / Privacy / Informativa Cookie completa / Gestione Cookie