Opel: soluzioni innovative nel Motorsport - Ruoteclassiche
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14/03/2020 | di Andrea Zaliani
Opel: soluzioni innovative nel Motorsport
Nel corso degli anni il marchio tedesco è riuscito, più volte, a conciliare il mondo del Motorsport alle contrastanti esigenze ambientalistiche. Volete un esempio? Ve ne forniamo ben tre…
14/03/2020 | di Andrea Zaliani

Nel corso degli anni il marchio tedesco è riuscito, più volte, a conciliare il mondo del Motorsport alle contrastanti esigenze ambientalistiche. Volete un esempio? Ve ne forniamo ben tre…

Il più recente è rappresentato dall’inedito campionato monomarca ADAC Opel e-Rally Cup. Si tratta della prima competizione rallystica dedicata a vetture completamente elettriche, dove la protagonista a quattro ruote sarà la nuova Opel Corsa-e. È prevista la costruzione di 20 esemplari, dei quali 15 destinati ai team privati. Le consegne sono programmate per l'estate. La versione da rally è basata sulla versione stradale a emissioni zero della segmento B, con la quale condivide anche il propulsore.

Corsa a zero emissioni. La variante da competizione, esattamente come la declinazione convenzionale, monta un motore elettrico sincrono da 136 cv (260 Nm), alimentato da una batteria agli ioni di litio da 50 kWh. La trazione anteriore è gestita da un differenziale Torsen, mentre le sospensioni sono specifiche per i rally. L'impianto frenante, con regolazioni personalizzate per il recupero dell'energia, prevede pinze a quattro pistoncini con dischi anteriori ventilati da 332 mm e posteriori da 264 mm, con freno a mano idraulico. Non mancano poi una roll cage, dei sedili da gara con cinture a cinque punti, un estintore ad azionamento elettrico e un cruscotto da competizione con data logger integrato.

Il convertitore catalitico. Il secondo esempio è rappresentato dalla prima vittoria in un rally di una vettura equipaggiata con convertitore catalitico, nel 1990. Ad essere precisi, accade in Germania, in occasione del Sachs Winter Rally, valevole come prima prova del Campionato Europeo: la Kadett GSi 16V (gruppo A) con catalizzatore, condotta dagli austriaci Sepp Heider e Ferdi Hinterleitner, conquista il primo gradino del podio, mettendosi alle spalle una BMW M3 e una Lancia Delta Integrale.

Il tocco della Lotus. Andando indietro nel tempio, il terzo esempio è datato 1988, anno in cui il marchio decide di realizzare un campionato (monomarca) riservato a monoposto con motori catalizzati. Vetture progettate dalla Lotus Advanced Engineering e costruite dalla Reynard. Il loro “cuore” è una speciale versione a carburatori del 2 litri bialbero a 16 valvole della Kadett-E GSi 16V da 155 cv. Gestito dalla EFDA (European Formula Drivers' Association) il programma sportivo, che prevedeva una competizione a livello europeo, laurea una serie di campioni di prim’ordine come Mika Hakkinen e Rubens Barrichello.

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