Padova Auto e Moto d’Epoca 2020: chi sale e chi scende - Ruoteclassiche
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23/10/2020 | di Gaetano Derosa
Padova Auto e Moto d’Epoca 2020: chi sale e chi scende
Una prima analisi relativa alle quotazioni delle auto esposte a Padova Auto e Moto d'Epoca 2020.
23/10/2020 | di Gaetano Derosa

Nonostante il periodo non sia dei migliori, di auto presenti in vendita a Padova ce ne sono comunque parecchie. E con prezzi anche interessanti, a testimonianza del fatto che l’evento patavino, anche se in edizione leggermente ridotta, è sempre un punto di riferimento strategico per il settore.

Ci sono però alcuni modelli “latitanti”, che sembrano essere spariti dal mercato, e ci si chiede la ragione. In realtà, negli ultimi cinque anni l’ascesa, in termini di quotazione, di alcuni di questi è stata importante, fin quasi a raggiungere il “collasso”. Sembra essere questa la ragione più plausibile, per cui a Padova certe auto, importanti e non, sembrano rimaste al palo, non presenti, in attesa di capire l’evoluzione del mercato. Per contro, altre auto ora sono tornate prepotentemente alla ribalta, almeno stando all’offerta proposta qui a Padova. Vediamo chi sale e chi scende.

Dino 246 GT. Solo un esemplare presente a Padova, peraltro molto bello, visibile nello stand di Ruote da Sogno. Disegnata da Leonardo Fioravanti per Pininfarina su ispirazione di Aldo Brovarone, per tanti anni è stata oggetto di una clamorosa ascesa, con valori che oggi sono vicino ai 300 mila euro, con punte anche di 350 mila. Che per molti operatori del settore sono giudicati troppi, anche in considerazione del fatto che sono state ben 2400 le 246 GT costruite, cui vanno aggiunte 1200 in allestimento GTS. Chi le ha comprate negli ultimi anni a una certa cifra, vuole rivenderle e guadagnarci, ma ai più sembra che la quotazione sia oramai “arrivata”. E le altre Dino in vendita dove sono? Nel garage, in attesa di tempi migliori.

Maserati Ghibli. Nessun esemplare presente a Padova né agli stand dei commercianti, né a quello dei privati. Eppure questo purosangue, il primo a essere costruito di serie col motore 8V nella storia della Casa del Tridente, costruito in oltre un migliaio di esemplari dal 1967 al 1973, disegnato da Frua, è un classico esempio di splendida architettura nostrana. Ma tant’è: vuoi perché Maserati sembra caduto nel dimenticatoio come marchio, vuoi perché le nuove generazioni partono dalla famiglia Biturbo in poi, oggi non viene considerata, perlomeno alle quotazioni attuali.

Alfa Romeo 1900 Sprint. Tre esemplari in vendita a Padova, rispettivamente una splendida prima serie restaurata ad alti livelli da G. & T. Auto, una seconda serie barnfind da Max Righini e una Super Sprint presso lo stand di Ruote da Sogno, venduta il primo giorno della fiera. I prezzi non spaventano i potenziali acquirenti, ma sono gli esemplari che iniziano a scarseggiare, con un’inversione di tendenza rispetto al recente passato: ora chi ha una “millenove” sportiva se la tiene stretta, forse pensando anche a una futura quotazione alle stelle.

Fiat 124 Abarth rally. Erano anni che non se ne vedevano così tante in vendita. Qualità e quantità: esemplari stradali con pochi km, qualche versione corsaiola niente male. Le richieste per gli esemplari stradali in fiera sono attorno ai 90 mila euro: se si pensa al valore storico del modello, non sono poi così tanti. Consiglio per gli acquisti: auto da comprare alla svelta, anche perché a breve saranno destinate a salire ancora di più.

Porsche 928. Forse, finalmente, inizia a essere capita la gemella diversa della 911. Che poi è proprio tutt’un’altra GT, sia chiaro. Tecnica sopraffina, grande affidabilità, estetica comunque accattivante, caratteristica col portellone posteriore da “estate car”. Sta di fatto che i quattro esemplari esposti a Padova hanno trovato, dopo una trattativa veloce e positiva, subito nuovi proprietari. Buon segno per la purosangue di Stoccarda.

Ferrari 365 GTB/4. Un solo esemplare in vendita a Padova, un meraviglioso conservato con le targhe originali di Bologna, esposto nello stand di Max Righini. Anche per la Daytona vale il discorso della Dino: forse cresciuta troppo di quotazione in anni recenti, oggi fatica a essere “piazzata” sopra i 650/700 mila euro. Ragion per cui la tattica è quella attendista, chi l’ha comprata per poi rivenderla e guadagnarci, sta alla finestra in attesa di capire come si “muoverà” il mercato per quello, comunque splendido, modello.

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