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PADRONA DELLA STRADA

Si dava poca importanza, negli anni del boom economico, ai vecchi e inutili rottami. Anche se il “rottame” era un’Alfa Romeo “8C 2300 Spider Corsa” passo corto carrozzata Touring del 1931. Per molti anni dimenticata nell’angolo più remoto di un deposito, questa straordinaria vettura (nata per gare come la “Mille Miglia” e la “Targa Florio” e pilotata anche da Borzacchini, Nuvolari, Taruffi e Trossi) negli anni Sessanta è stata restaurata e si trova oggi nel museo storico della Casa milanese. Si tratta della trasformazione sportiva della “8C 2300” di serie, prodotta in diverse versioni dal 1931 al ’34 e “vestita” anche da Castagna, Zagato e Pinin Farina.

La “8C 2300 Spider Corsa” della nostra storia ha finiture in pelle e profili cromati. Chiamata a continuare i successi sportivi della “6C 1750”, ne riprese gli schemi costruttivi, a cominciare dal motore, che aveva due cilindri in più, ma identiche misure di alesaggio e corsa (65 e 88 mm). Otto cilindri in linea volevano dire notevole ingombro in lunghezza, ma ciò non preoccupò Vittorio Jano: in una macchina da competizione la questione era di importanza relativa; d’altra parte la fusione di un V8 avrebbe sicuramente comportato difficoltà tecniche maggiori. Restavano i problemi legati all’eccessiva lunghezza degli assi a camme e dell’albero a gomiti: il progettista li risolse semplicemente realizzando e accoppiando due monoblocchi di quattro cilindri. Grazie al compressore a due lobi, il motore, già nella prima versione del 1931, erogava 155 CV (l’anno dopo salirono a 165). Una potenza che, unita a un peso di soli mille chilogrammi e a buoni freni, consentiva prestazioni eccellenti anche in confronto a vetture di cilindrata molto superiore.

In funzione del tipo di impiego, la “8C 2300 Spider Corsa” poteva avere tre differenti soluzioni per il passo: “lungo” (3,1 metri) per competizioni veloci tipo Le Mans, “corto” (2,75 metri) per le gare su strada e “Monza” (2,65 metri), conforme alle norme della categoria Grand Prix. In quest’ultima configurazione, realizzata in dieci esemplari, la “8C 2300” vinse molti prestigiosi appuntamenti tra il 1931 e il ’33.

Motore: 8 cilindri in linea, biblocco, con teste in lega leggera, alesaggio x corsa 65×88 mm, cilindrata 2336 cm3, potenza da 155 CV a 5200 giri/min (1931) a 165 CV a 5400 giri/min (1932-34), rapporto di compressione 6,5:1, distribuzione a doppio albero a camme in testa con valvole inclinate di 90°. Alimentazione con compressore volumetrico a due lobi e carburatore monocorpo Memini. Trasmissione: frizione a secco a dischi multipli, cambio a 4 marce. Corpo vettura: sospensioni ad assale rigido, balestre longitudinali semiellittiche, ammortizzatori a frizione. Freni a tamburo con comando meccanico. Sterzo a vite e settore. Capacità serbatoio 100 litri più 12 litri nella vaschetta anteriore. Dimensioni e peso: lunghezza 3970 mm, passo 2750 mm, carreggiata ant. e post. 1380 mm, peso a vuoto 1000 kg (comprese due ruote di scorta). Prestazioni: velocità da 185 km/h (1931) a 195-215 km/h (1932-34).

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Categorie: Auto
Tags: Alfa Romeo
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